Lsd – Psy*Co*Re https://www.psycore.it The Multidisciplinary Italian Network for PSYchedelic and COnsciousness REsearch Sun, 16 Apr 2023 15:18:49 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.2 https://i0.wp.com/www.psycore.it/wp-content/uploads/2020/04/cropped-Screen-Shot-2020-04-26-at-7.58.23-AM-1.png?fit=32%2C32&ssl=1 Lsd – Psy*Co*Re https://www.psycore.it 32 32 176450119 Bicycle Day 2022: la prima volta dell’LSD https://www.psycore.it/bicycle-day-2022-la-prima-volta-delllsd/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=bicycle-day-2022-la-prima-volta-delllsd Tue, 19 Apr 2022 22:41:08 +0000 https://www.psycorenet.org/?p=3062 Leggi tutto]]> Bicycle Day 2021 Torna anche quest’anno il Bicycle Day: anniversario di un evento risalente a 79 anni fa, quando il chimico svizzero Albert Hofmann (1906-2008) decise di autosperimentare una sostanza sintetizzata 5 anni prima e lasciata nel cassetto, la dietilammide dell’acido lisergico (LSD). Il 16 aprile 1943, dopo averne notato una piccola quantità cadutagli sulla mano, provò sensazioni di irrequietezza e vertigine. Tre giorni dopo decise di assumerne deliberatamente 250 microgrammi, onde verificare le potenzialità terapeutiche e introspettive di quella nuova sostanza chimica – per poi tornarsene a casa in bicicletta, accompagnato dalla sua assistente, in preda ad effetti assai più intensi.

Ne emerse così un’esperienza inattesa e intrigante, che lo portò a dedicarsi completamente allo studio di questa e altre “medicine dell’anima”. Oltre a produrre centinaia di articoli scientifici e altri scritti in tema, Hofmann divenne direttore del dipartimento di prodotti naturali presso la Sandoz (oggi Novartis), dove riuscì a isolare i principali alcaloidi dei cosiddetti “funghi magici”, la psilocina e la psilocibina, oltre classificare la Salvia divinorum.

A ricordo di quell’insolito giro in bicicletta non manca un omonimo libro illustrato, tutto a colori, curato nel 2019 dall’artista Brian Blomerth in stile “comic strip underground”, con la prefazione di Dennis McKenna. Invece un resoconto in prima persona si trova nell’autobiografia del Dr. Hofmann, ormai divenuta un classico della psichedelia, LSD: My Problem Child (ripubblicato in italiano nel 2015), insieme alle sue riflessioni a tutto campo su psichedelici, misticismo e scienza. Per chi volesse saperne di più, sono poi liberamente disponibili (in pdf) diversi Millelire (Stampa Alternativa) degli anni ’90: Viaggi Acidi, I misteri di Eleusi, Percezioni di realtà, I miei incontri con Huxley, Leary, Junger, Vogt. E fresca di stampa, va segnalata anche la traduzione dell’edizione 2008 di un altro tomo fondamentale curato da Hofmann insieme a Carl Ruck e Gordon Wasson, La strada per Eleusi (Piano B).

Questi titoli sono anzi solo la punta dell’iceberg dell’estesa produzione editoriale nostrana su questi temi emersa negli ultimi due-tre anni, oltre ad alcuni rilanci sulle testate mainstream e spazi di discussione sui social media. Il forte revival internazionale sta insomma producendo effetti anche sulle nostre sponde, anche perché, in Italia come nel resto del mondo, oggi tali sostanze sono utilizzate da tante persone a scopo terapeutico, introspettivo, spirituale, creativo e quant’altro senza creare vittime né minacce alla “salute pubblica”.

Per non parlare delle prime policy di depenalizzazione, delle spinte imprenditoriali e della ricerca medico-scientifica in corso – elementi questi relativi soprattutto all’ambito anglofono. Il clima complessivo rispetto agli psichedelici, come pure per la cannabis e per le “droghe” in generale, è decisamente mutato in favore di strategie basate, ad esempio, su informazioni corrette, studi scientifici e pratiche di riduzione del danno. E, quel che più conta, sempre meno dirette a criminalizzare chi ne fa uso per i motivi più disparati. Appare perciò inutile e controproducente insistere con politiche proibizioniste, come nel caso del recente decreto ministeriale che ha formalmente incluso l’ayahuasca nella lucchettata Tabella I del testo unico sulle sostanze stupefacenti.

Un contesto in cui diventa ancora più importante ricordare (e finanche celebrare, perché no?) ricorrenze come la prima esperienza consapevole con l’LSD. Anche come esempio concreto di un approccio multidisciplinare e articolato all’intera faccenda, abbracciandone le potenzialità psicoterapeutiche ma evitando l’ipermedicalizzazione e i facili entusiasmi, facendo autocritica quando necessario e rispettando importanti linee-guida etiche per le entità che operano variamente nel settore. Riconoscendo altresì alle “medicine per l’anima” quel valore che hanno avuto in molte culture autoctone sin dall’antichità, ovvero porsi come un ponte con il mondo dello spirito, verso la dimensione sacra della vita. Ergo, nella divulgazione per il grande pubblico di queste complessità, oggi più che mai è il caso di puntare a un approccio sfaccettato e articolato: più maturo.

È in questa direzione che si pongono gran parte delle iniziative in programma per il Bicycle Day 2022. A partire dal webinar sulla storia della scienza psichedelica, con i canadesi Dane Stevens di Optimi Health ed Erika Dyck, docente presso la McGill University e co-curatrice di Psychedelic Prophets (2018), massiccia raccolta delle lettere scambiate nei primi anni ’50 tra lo scrittore Aldous Huxley (1894–1963) e lo psichiatra Humphry Osmond (1917–2004) da cui poi emerse il termine “psichedelico”.

Infine, il Pearl Psychedelic Institute propone un’ampia analisi sul significato di questa giornata, mentre Pysfront raccoglie un elenco di eventi, in aggiornamento continuo, previsti sul territorio Usa. Senz’altro utile ripassare anche documentari come Hofmann’s Potion (2012) e Psychedelia (2021), oltre che ovviamente seguire il flusso continuo su Twitter.

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Articolo di Bernardo Parrella pubblicato originariamente su Fuoriluogo il 19/04/2022.

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La presenza importante (ma dimenticata) delle donne nel percorso dell’Lsd https://www.psycore.it/la-presenza-importante-ma-dimenticata-delle-donne-nel-percorso-delllsd/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-presenza-importante-ma-dimenticata-delle-donne-nel-percorso-delllsd Thu, 20 Aug 2020 21:09:11 +0000 https://psycorenet.org/?p=1370 Leggi tutto]]> Riportiamo alcuni stralci da un longread apparso pochi giorni fa su Fuoriluogo: un’articolata sintesi su uso ed effetti, storia e cultura dell’Lsd visti dalla specifica prospettiva femminile, curata dalle Chemical Sisters. Trattasi di uno dei vari aspetti poco discussi o finanche nascosti nell’attuale revival psichedelico, a volte fin troppo teso ad auto-esaltarsi in maniera univoca,  sorvolando su ambiti meno ovvi o popolari ma importanti (per non parlare di questioni controverse). Per esempio: «C’è molto da scrivere su donne e sostanze, ma il discorso sugli psichedelici è stato storicamente dominato dagli uomini», come si legge nel pezzo. Aspetti che invece meritano attente riflessioni come questa, soprattutto nel contesto italiano, e su cui torneremo a breve.

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Nel 2005, una studiosa che conosceva la figlia di Gertrude Paltin, trovò un raro libro di consultazione del 1971, scritto da sua madre e Oscar Janiger: A Bibliography of LSD & Mescaline: From the Earliest Researches to the Beginnings of Suppression. Janiger è una figura ben nota nella terapia psichedelica, ma Gertrude Paltin è quasi del tutto sconosciuta. La signora Paltin era una biochimica figlia di immigrati ebrei russi, conobbe il dott. Janiger in quanto il suo primo marito, un medico, era stato uno dei primi soggetti a cui Janiger somministrò l’LSD. È diventata anche lei sua paziente e successivamente assistente e coautrice di questa vasta bibliografia annotata che comprende opere in italiano, tedesco e francese e inglese, suddivise in 18 principali aree di interesse, tra cui pubblicazioni su amministrazione-dosaggio-tolleranza, studi psicologici, studi comportamentali e opere popolari e creative. I riferimenti compilati dalla sig.ra Paltin e Janiger, sebbene non focalizzati su applicazioni terapeutiche e completi solo fino al 1963, forniscono collegamenti altrimenti non recuperabili al primo corpus di conoscenze e ricerche che potrebbero altrimenti essere dimenticate.[1]

Questa vicenda è emblematica della storia nascosta delle donne nella ricerca psichedelica che spesso hanno sostenuto il lavoro dei loro partner e colleghi maschi, hanno fornito conforto ai partecipanti, sono state coinvolte come sitters in sessioni psichedeliche e hanno contribuito a scrivere relazioni, ma sono state molto raramente identificate come co-pari partecipanti ai lavori pubblicati.[2]

C’è molto da scrivere su donne e sostanze, ma il discorso sugli psichedelici è stato storicamente dominato dagli uomini. Le esperienze farmacologiche delle donne sono state contemporaneamente sensazionalizzate per i loro aspetti scandalosi e sterilizzate nei rapporti clinici, per cui il ruolo delle donne nelle indagini sugli psichedelici prima della loro messa al bando per legge è per lo più oscuro e le identità delle prime sperimentatrici donne sono spesso sconosciute. Il discorso sugli psichedelici ha teso a trascurare il contributo delle donne, ma studiose, artiste e terapiste coraggiose e determinate hanno guadagnato e richiesto la piena partecipazione a programmi di ricerca, forum professionali e sforzi educativi, e ora stanno cambiando questo campo. La filantropia è un po’ più indietro, ma è sempre stata un bastione del relativo conservatorismo. Come conseguenza dello storico squilibrio di genere, ci sono un certo numero di donne il cui ruolo significativo nell’esplorazione e nell’impiego di psichedelici per lo sviluppo spirituale, la scoperta personale e l’impatto terapeutico non è stato ben registrato o riportato.[3]


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Sappiamo bene che le donne devono affrontare problemi unici quando si tratta di uso di sostanze, in parte influenzate dalle differenze basate sulla biologia e in parte dalle differenze basate su ruoli definiti culturalmente per uomini e donne. L’uso di sostanze può portare ad avere problemi legati agli ormoni, al ciclo mestruale, alla fertilità, alla gravidanza, all’allattamento e alla menopausa. Per quanto riguarda l’LSD Il modo in cui viene smaltito dal corpo è complicato e dipende dalla dose assunta insieme alla salute e ad altre caratteristiche della persona che lo utilizza. In media, la maggior parte dell’LSD sparisce dal flusso sanguigno in uno o due giorni. Per cui se si sta cercando una gravidanza per quanto non sia studiato se possa rendere più difficile il concepimento è bene per lo meno allungare i tempi tra le assunzioni. Non è altresì studiato approfonditamente se l’uso dell’LSD durante la gravidanza possa causare aborto spontaneo, ci sono alcuni dati che suggeriscono che l’uso potrebbe aumentarne la possibilità ma si tratta di vecchie trattazioni o di dati incompleti. Per quanto riguarda la possibilità che l’uso di LSD durante la gravidanza possa causare difetti alla nascita, in ogni gravidanza, una donna inizia con una probabilità del 3-5% di avere un bambino con un difetto alla nascita. Questo è chiamato il suo rischio di fondo. Molti degli studi sull’LSD sono molto vecchi e hanno risultati diversi. Ci sono segnalazioni di bambini nati con difetti alla nascita e segnalazioni di bambini nati senza difetti alla nascita a seguito dell’uso di LSD durante la gravidanza. È stato invece riportato che l’uso di LSD durante la gravidanza può causare altre complicazioni, seppur non studiato organicamente in quanto è difficile studiare come l’uso di solo LSD possa influenzare una gravidanza. Questo perché le donne che usano l’LSD potrebbero anche avere stili di vita non sani e rischiosi che possono causare una varietà di problemi di salute sia per la madre che per una gravidanza. Ad esempio, scelte dietetiche sbagliate possono portare le madri a non avere abbastanza nutrienti per sostenere una gravidanza sana e potrebbero aumentare le possibilità di aborto spontaneo e parto prematuro. Anche l’uso concomitante di altre sostanze, come alcol o marijuana può influenzare la salute della madre e della gravidanza. Ci sono poche informazioni sulla sicurezza dell’uso di LSD durante l’allattamento ma in base alle dimensioni molecolari di questa sostanza, probabilmente entrerà nel latte materno per cui fare molta attenzione sia alla questione farmacologica che di alterazione dello stato di coscienza. [8]

Ad oggi, non ci sono ricerche che studiano gli effetti dell’uso simultaneo di LSD e pillole anticoncezionali (BCP). Tuttavia, ricerche precedenti hanno dimostrato che l’uso di LSD o della pillola da soli può influire sulla pressione sanguigna di una persona, aumentandola, e sui livelli di serotonina. Per questo motivo, molti operatori sanitari evitano di prescrivere BCP a persone che già soffrono di ipertensione. Oltre a condividere effetti simili sulla pressione sanguigna, l’LSD e i BCP possono anche contribuire alla nausea. Un altro fattore da considerare è che la combinazione di LSD e BCP può creare uno squilibrio di serotonina all’interno del corpo; questo squilibrio potrebbe influenzare negativamente l’umore, il comportamento sessuale, la funzione motoria, la capacità di regolare la temperatura corporea, la fame e la capacità di rilassarsi. Mentre la ricerca ha dimostrato che ciascuna sostanza da sola può influenzare i livelli di serotonina, l’esatta relazione tra BCP e serotonina non è chiara. Alcuni BCP solo a progestinico possono aumentare i livelli di un enzima, la monoamminossidasi, che degrada la serotonina. Ma, per i BCP combinati (cioè quelli che rilasciano sia progestinici che estrogeni), non è chiaro se aumentano o diminuiscono i livelli di serotonina. Detto questo, è noto che l’LSD interagisce direttamente con la serotonina e altri neurotrasmettitori e può causare disagio psicologico ad alcune. Quindi considerando l’incertezza che circonda gli effetti di entrambe le sostanze sui cambiamenti dell’umore e dato il loro potenziale impatto individuale sul benessere fisico e mentale, può essere saggio parlare con un operatore sanitario o un professionista per saperne di più su eventuali rischi specifici.[9]

Un altro aspetto da tenere in considerazione riguarda la sessualità: l’assunzione di sostanze che modificano lo stato di coscienza porta facilmente a un abbassamento delle inibizioni e quindi in rischio di esporsi a situazioni non protette, in particolare l’LSD presenta molte vantaggi nell’ambito della sessualità, eccezion fatta per l’assenza di effetto sul desiderio: non interferisce con la funzione sessuale , aumenta moltissimo la sensibilità tattile e favorisce l’intesa migliorando l’emotività, prolunga i tempi del coito ma consente comunque di raggiungere l’orgasmo. Tuttavia, i giudizi sull’LSD in questo campo sono discordi per qualcuno è perfetto per il sesso, per qualcuno è da evitare, questo ovviamente rispecchia la grande varietà individuale che gli psichedelici amplificano.[10]

Una storia che vogliamo riportare per quanto riguarda l’automedicazione femminile con l’LSD riguarda proprio la sessualità: nel 1959, Thelma Moss viaggiò attraverso New York City fino alla clinica dello psicoterapeuta “Dr M” per prendere parte a un esperimento. Per 23 sessioni, Moss ha assunto piccole dosi di LSD per cercare risolvere i sintomi della nevrosi, uno dei quali era la sua “frigidità”. Una volta completato l’esperimento, il Dr M suggerì a Moss di pubblicare un resoconto della sua esperienza. Il libro risultante, My Self and I, è apparso sotto lo pseudonimo di “Constance Newland” e registra la risoluzione graduale della sua repressione sessuale. Sebbene potrebbe essere allettante vedere Constance Newland come una sfortunata cavia sessuologica, suscettibile alla costruzione diagnostica e allo sfruttamento scientifico che è diventato alla moda alla fine degli anni ’50, il suo libro non è solo un diario di viaggio, una testimonianza del successo della terapia psichedelica o semplicemente una storia di autorealizzazione sessuale femminile. Si evince infatti una grande consapevolezza e il suo personaggio gioca con i confini tra la prescrizione psichiatrica e l’uso di droghe ricreative.[11]

Un’altra questione che si infligge particolarmente sul mondo femminile è quella delle emicranie e cefalee: gli studi più strutturati a riguardo furono svolti dall’equipe di Federico Sicuteri presso la Clinica Medica dell’Università di Firenze. Fu un sostenitore della teoria serotoninergica delle emicranie, per cui somministrando farmaci serotoninergici ottenne ottimi risultati in quanto a regressione del dolore e della frequenza degli episodi. Interessante notare che l’effetto antiemicranico sia indipendente da quello psicotropo, infatti un analogo non psicoattivo dell’LSD (BOL-148) si dimostra anch’esso efficace nel trattamento delle cefalee a grappolo.[12] Questa malattia è descritta come la condizione più dolorosa conosciuta dall’essere umano. Grazie a nuovi studi ma anche soprattutto a gruppi di autoaiuto su internet molte donne sono venute a conoscenza degli effetti benefici che dosi anche molto piccole di LSD hanno nel ridurre il dolore e la frequenza degli attacchi; non è ancora chiaro il meccanismo d’azione ma è descritto ampiamente che migliora una condizione di vita altrimenti molto complicata.
(per saperne di più: https://maps.org/other-psychedelic-research/1247-psilocybin_and_lsd_in_the_treatment_and_prevention_of_cluster_headache)

Molti sono gli esempi di automedicazione tramite microdosing di LSD, sia tra le nostre esperienze raccontateci dalle ragazze che in internet: chi l’ha utilizzato per tenere sotto controllo la sindrome premestruale,[13] chi per sistemare una situazione matrimoniale difficile:[14] dopo essere stato considerato per mezzo secolo, dalle leggi di tutti i paesi del mondo, come una delle sostanze più pericolose e paragonato a droghe pesanti come anfetamine ed eroina, le cose finalmente stanno cambiando e ci sono diversi segnali a dimostrarcelo tanto da essere definito Rinascimento Psichedelico. La comunità scientifica in effetti negli ultimi anni ha segnato un netto cambio di pensiero sostenendo il basso livello di rischio dell’LSD rispetto ad altre sostanze (legali e illegali) e rimarcandone i recenti successi sia a livello terapeutico che scientifico. Non sempre purtroppo come raccontato in apertura il contributo femminile alla ricerca viene tenuto in considerazione, gruppi di lavoro e di ricerca al femminile sono in minoranza e gli studi stessi non sempre tengono in considerazione le differenze biologiche e sociali tra pazienti maschi e femmine. In alcuni paesi il consumo di LSD è stato depenalizzato e, nel 2015, è emerso un nuovo eccentrico trend nella Silicon Valley, l’anima e il corpo delle più grandi aziende di tecnologia informatica, dove pare che un crescente numero di professionisti, tra imprenditori, programmatori e creativi, in sostituzione del classico caffè, ha iniziato a prendere microdosi di LSD per incrementare creatività e produttività. Sempre più assumono queste microdosi per migliorare la propria performance lavorativa, con ottimi risultati grazie a un’amplificazione dei sensi senza arrivare all’effetto pienamente psichedelico, insomma, quantità troppo lievi per farsi un “viaggio”, ma sufficienti per stimolare idee e dinamismo in chi le prende.[15]

In questo a nostro parere si innestano grandi rischi: il primo è che l’LSD venga sì “legittimato” ma all’interno di una cornice fortemente capitalistica che mette l’immaginazione e l’amplificazione dei sensi al servizio della produttività e del capitale invece che della medicina (ambito anch’esso scivoloso in realtà) e del benessere personale. Un altro è che come già successo in passato per le anfetamine, piuttosto che per i farmaci oppioidi, la popolazione femminile si tramuti in un target stereotipizzaato di pazienti a cui somministrare l’LSD (sia come esperienza piena che come microdosing) per cercare di eliminare quelli che vengono socialmente definiti come comportamenti non proficui alla società, per citarne alcuni: ansie, irritazione premestruale, depressioni. Ogni donna deve essere libera di scegliere quali sostanze e le ragioni per cui le vuole assumere con il supporto di tutte le informazioni per farlo in sicurezza e anche per smettere quando ne sente la necessità.

Sisters! Siamo con voi!

Bibliografia

[1] (Passie 1997).
[2] (Dyck 2018).
[3] (A Hidden History of Women and Psychedelics, MAPS Bulletin Spring 2019: Vol. 29, No. 1)
[4] (RELAZIONE ANNUALE AL PARLAMENTO SULLO STATO DELLE TOSSICODIPENDENZE IN ITALIA – DPA 2017)
[5] (Samorini e altri, 2019)
[6] danno.ch
[7] (SAMHSA. (2015). Behavioral Health Treatments and Services. Retrieved July 18, 2016 from http://www.samhsa.gov/treatment).
[8] https://mothertobaby.org/fact-sheets/lsd/
● Aase JM, et al. 1970. Children of mothers who took LSD in pregnancy. Lancet 1:100-1.
● Cohen MM, et al. 1968. The effect of LSD-25 on the chromosomes of children exposed in utero. Pediat Res 2:486-492.
● Fabro S, Sieber SM. 1968. Is lysergide a teratogen? Lancet 1(7543):639.
● Jacobson CB, Berlin CM. 1972. Possible reproductive detriment in LSD users. JAMA 222(11):1367- 1373.
● Long SY. 1972. Does LSD induce chromosomal damage and malformations? A review of the literature. Teratology 6(1):75-90.
● McElhatton PR. 2000. Fetal effects of substances of abuse. J Toxicol Clin Toxicol; 38:194-5.
● McGlothlin WH, et al.1970. Effect of LSD on human pregnancy. JAMA.1; 212(9):1483-7.
● Papac DI and Foltz RL. 1990. Measurement of lysergic acid diethylamide (LSD) in human plasma by gas chromatography/negative ion chemical ionization mass spectrometry. J Anal Toxicol. 14(3):189- 90.
● Robinson JT, et al. 1974. Chromosome aberrations and LSD. A controlled study in 50 psychiatric patients. J Psychiatry. 125(0):238-44.
[9] https://goaskalice.columbia.edu/answered-questions/lsd-and-birth-control-pills-0
[10] Piacere Chimico – Dalla coca degli Inca al ChemSex, S.Giancane, 2017
[11] https://wellcomecollection.org/articles/W2G6IygAACkAZWnu
[12] Terapie Psichedeliche – G.Samorini, A. D’Arienzo, 2019
[13] https://www.marieclaire.com/culture/news/a23669/power-women-microdosing-lsd/
[14] https://www.nytimes.com/2017/01/07/style/microdosing-lsd-ayelet-waldman-michael-chabon-marriage.html
[15] https://www.satelliet901.com/lsd-experience-la-sostanza-che-ha-cambiato-le-sorti-della-musica-e-non-solo/

 

[ Qui l’articolo integrale su Fuoriluogo ]

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Un mondo parodia https://www.psycore.it/un-mondo-parodia/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=un-mondo-parodia Tue, 26 May 2020 02:28:04 +0000 https://psycorenet.org/?p=550 Leggi tutto]]> “Viviamo in tempi interessanti in cui è in corso una guerra spirituale tra le forze dell’apertura e quelle della chiusura. La conquista e la colonizzazione dell’Immaginazione uno degli obiettivi chiave di ciò che sta accadendo. E’ una guerra che dura da millenni e di cui la pandemia, oggi, rappresenta un’accelerazione. Ora è necessario recuperare, in almeno due punti sintetici, sommari e programmaticamente sconcertanti, la profondità storica di ciò che è in gioco con il dominio della Macchina algoritmica e che quest’ultima è in grado di smuovere, di stressare e, in un certo senso, di portare a compimento. Il compito sarà quindi di provare a raggiungere e a identificare il centro della battaglia e osservare, nel punto immobile dell’uragano, il dispiegarsi sincronico delle forze.” Questa l’opinione di Edoardo Camurri, giornalista e autore, assai vicino alle attività di Psy*Co*Re, espressa nell’ultimo intervento della sua rubrica su Il Foglio, non a caso intitolato Un Mondo Parodia.

Temi ripresi anche in un’ampia chiacchierata con Matteo Moca appena pubblicata su Kobo, che spazia dal ruolo fondamentale della televisione per la divulgazione e la mediazione per la formazione  alle conseguenze a tutto campo dell’attuale pandemia alla cultura come “pericolo e messa in discussione totale”. E tra i libri suggeriti per darci una mano nel comprendere quello che accade oggi, il conduttore di Radio Tre segnala anche Moksha di Aldous Huxley, per il quale ha curato prefazione alla versione italiana (Mondadori, 2018). E dove già proponeva simili contrapposizioni tra “le forze dell’apertura e quelle della chiusura”, ribadendo le molteplici le valenze dell’esperienza psichedelica nell’aiutarci a trovare una via d’uscita, purché diposti ad abbracciare un’unicità imprenscindibile:

Nel variopinto vocabolario psichedelico, forse, è oggi questa la parola da sottolineare, la parola chiave per la guerra spirituale in corso: irriconoscibilità. Per resistere al mondo algoritmico del deep learning digitale, bisogna sapersi rendere irriconoscibili, inclassificabili, imprevedibili. Occorre avere cioè un cervello capace di mettere in scacco l’algoritmo che è programmato per diventare noi; serve sviluppare un’intelligenza umana in grado di sopravanzare il passo dell’intelligenza artificiale. Bisogna rendersi unici.

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