Terapia Psichedelica – Psy*Co*Re https://www.psycore.it The Multidisciplinary Italian Network for PSYchedelic and COnsciousness REsearch Thu, 26 May 2022 01:15:13 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.2 https://i0.wp.com/www.psycore.it/wp-content/uploads/2020/04/cropped-Screen-Shot-2020-04-26-at-7.58.23-AM-1.png?fit=32%2C32&ssl=1 Terapia Psichedelica – Psy*Co*Re https://www.psycore.it 32 32 176450119 Frontiere PsicoTerapeutiche 2022: lo stato attuale della psicoterapia coadiuvata dagli psichedelici https://www.psycore.it/frontiere-psicoterapeutiche-2022-a-torino-lo-stato-attuale-delle-terapia-assistita-con-psichedelici/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=frontiere-psicoterapeutiche-2022-a-torino-lo-stato-attuale-delle-terapia-assistita-con-psichedelici https://www.psycore.it/frontiere-psicoterapeutiche-2022-a-torino-lo-stato-attuale-delle-terapia-assistita-con-psichedelici/#comments Fri, 20 May 2022 13:16:26 +0000 https://www.psycorenet.org/?p=3066 Leggi tutto]]> FPT22Venerdì 10 e Sabato 11 giugno 2022 la rete Psy*Co*Re organizza Frontiere PsicoTerapeutiche 2022 (FPT22), in modalità ibrida a Torino e online, evento dedicato ad approfondire il tema della psicoterapia coadiuvata dall’uso di sostanze psichedeliche in Italia e in Europa.

Riprendendo e ampliando il formato ideato lo scorso anno, l’edizione 2022 prevede la partecipazione di 28 relatori italiani e internazionali, esperti dell’argomento: medici, terapeuti, ricercatori accademici e indipendenti offriranno le loro prospettive o illustreranno il loro modo di applicare queste terapie in stati dove l’uso delle sostanze psichedeliche in ambito clinico o sperimentale è ammessa. La maggior parte dei relatori inteerverrà online, ma la partecipazione dal vivo è particolarmente consigliata e finalizzata alla creazione di un network con base italiana che possa coordinarsi in futuro per risolvere l’anacronista mancanza di informazioni e di iniziative in loco.

L’obiettivo di fondo è quello di avviare una rete di professionisti in ambito sanitario e di aspiranti pazienti che possa ritrovarsi in una linea d’azione comune in grado di arricchire il panorama psicoterapeutico italiano, sia dal punto di vista clinico che della ricerca scientifica.

FPT22 intende quindi fornire le informazioni necessarie e aprire il dibattito per orientare domande quali:

– Esistono cliniche che offrono terapie assistite da psichedelici nel territorio europeo?
– Come avvengono in pratica? Quali gli approcci e le strategie applicate?
– Quali i percorsi di formazione attualmente disponibili per i professionisti?

Si tratta di questioni urgenti per operatori clinici e potenziali pazienti che riconoscono l’impotenza attuale della società di fronte all’avanzare della depressione (prima causa di disabilità a livello mondiale), delle dipendenze patologiche e di altre patologie come l’anoressia, sintomi del nostro periodo storico.

Ecco perché, considerato anche l’avvio di trial clinici in diversi stati Europei (per esempio a Dublino per la ketamina, a Berlino e Londra per la psilocibina) ci proponiamo con questo evento di affrontare criticamente lo stato dell’arte in Italia. Nello specifico  l’obiettivo pragmatico è quello di promuovere protocolli di ricerca e progetti di  psicoterapia con psichedelici per  favorire processi salutogenici, con uno sguardo particolare rivolto  al territorio italiano.

Nello specifico, FPT22 è un evento articolato in interventi frontali e tavole rotonde di discussione che si articola intorno a tre temi principali:

– LA PRATICA CLINICA DELLA TERAPIA ASSISTITA CON PSICHEDELICI;
– LO STATO DELL’ARTE DELLA RICERCA CLINICA PSICHEDELICA;
– LA FORMAZIONE PER LA TERAPIA ASSISTITA CON PSICHEDELICI.

Qui il programma completo (in italiano).

Qui la versione inglese del testo di cui sopra e qui il  programma completo in inglese.

PREZZO BIGLIETTO: 15 EURO A GIORNATA; 25 EURO PER LE DUE GIORNATE.

PER ISCRIZIONI, INFORMAZIONI E PAGAMENTI: +39 3460058154 — +39 3341134744

 

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Comprendere l’esperienza psichedelica: esperienze trasformative e stati mentali “cruciali” https://www.psycore.it/comprendere-lesperienza-psichedelica-esperienze-trasformative-e-stati-mentali-cruciali/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=comprendere-lesperienza-psichedelica-esperienze-trasformative-e-stati-mentali-cruciali Tue, 16 Nov 2021 06:04:32 +0000 https://www.psycorenet.org/?p=2622 Leggi tutto]]> Descrivere un’esperienza psichedelica terapeutica come un’esperienza che catalizza una trasformazione psicologica  positiva è forse il modo più sintetico per comprendere come avviene un processo di guarigione coadiuvato da questo tipo di sostanze. Ciò che rivoluziona il modo di relazionarsi alla realtà può tuttavia dare risultati anche opposti fra loro: dalla crescita personale a (nei casi peggiori) una ricaduta psicotica.

Approfondendo il significato di queste esperienze Robert Carhart-Harris (ex direttore del Centre for Psychedelic Research presso l’Imperial College di Londra, dall’estate passato a dirigere Neuroscape, centro di ricerca multidisciplinare dell’Università della California, a San Francisco), insieme al collega Ari Brouwer, ne ha recentemente proposto un’interpretazione. Secondo loro tali esperienze possono provocare pivotal mental states”: stati mentali “cruciali”, di transizione e cambiamento,  che possono indurre esperienze catartiche, e quindi liberare da una precedente situazione di stress cronico o angoscia, oppure traumatiche. Il differente esito di questi stati mentali dipenderà principalmente dal contesto in cui vengono scaturiti e dalle caratteristiche interne del soggetto che li sperimenta.

La metafora della biforcazione (Carhart-Harris and Brouwer, 2021): l’evento intenso che scatena uno stato mentale trasformativo (indicato nell’immagine come “Pivotal Experience”) attiva il recettore 5HT2A, un recettore attivato anche dalle sostanze psichedeliche. Questa attivazione destabilizza l’equilibro dell’organismo e può sfociare in un’esperienza di crescita o in un trauma. L’esito dipende dal contesto e dalla caratteristiche di chi vive l’esperienza.

Il “contesto” descritto dagli autori integra i concetti di set e setting includendo come variabili il patrimonio genetico, le esperienze infantili, e la trama di relazioni che costituiscono la vita del soggetto e che influiscono il decorso dell’esperienza potenzialmente trasformativa.

I due ricercatori hanno individuato una serie di caratteristiche simili negli stati mentali di transizione (non solo psicologiche, ma anche bio-chimiche e neurali) indotti da situazioni anche molto diverse fra loro. Questi elementi potrebbe essere condivisi anche da tutti quegli esercizi che inducono stress in modo volontario: digiuni, isolamenti e deprivazioni sensoriali (spesso presenti nei riti d’iniziazione), ma anche pratiche come la respirazione connessa od Olotropica.

Ciò che accomuna queste esperienze capaci di dare adito ad uno stato mentale di transizione è l’intensità, nello specifico la presenza di uno stress acuto. Infatti pare che la reazione chimica allo stress (sociale, psicologico o fisiologico) implichi il coinvolgimento del recettore 5-HT2A: un “portale chimico” nel nostro cervello a cui si legano, attivandolo, specifici composti come il neurotrasmettitore serotonina, e che media l’azione principale degli psichedelici.

Questo elemento in comune fra esperienze che inducono stress in modo volontario, esperienze traumatiche, mistiche e psichedeliche potrebbe indicare la sottile vicinanza fra l’estatico ed il terribile: due caratteristiche che caratterizzano il sacro ed il sublime, come suggerirono i filosofi Edmund Burke e Rudolf Otto (per un approfondimento sul legame fra l’esperienza psichedelica ed il sublime, si veda questo articolo in inglese dal blog di Sam Woolfe). In questo modo si svela la paradossale vicinanza fra esperienze mistiche e spirituali vettori di un cambiamento positivo, con quelle esperienze sempre identificabili come spirituali ma che invece conducono verso la psicosi o il trauma.

La rovente intensità emotiva delle esperienze di stress acuto, auto-indotte o accadute per volere del fato, unita all’ aumentata plasticità neuronale associata all’attivazione del recettore 5HT2A, attivano nel nostro organismo uno stato definito dagli autori “iper-plastico”:  una condizione fisica in cui i ricordi possono iscriversi profondamente nella memoria corporea e le intuizioni emergere grazie all’aumento dell’attività associativa.

Uno stato in cui può avvenire con maggior probabilità una trasformazione psicologica, un cambio di rotta esistenziale, una revisione della realtà anche denominata  quantum change. Ciò è anche legato all’effetto psichedelico di ridurre l’influenza che le nostre convinzioni pregresse hanno nel condizionare il modo in cui percepiamo, una teoria detta del “cervello anarchico” e sistematizzata nel modello REBUS (illustrato in questo articolo italiano di taglio divulgativo).

Tuttavia il quadro non è così semplice. Infatti la “positività” di un esperienza non sempre conduce a dei risultati positivi: si pensi agli stati maniacali, in cui il protagonista di un’esperienza connotata da uno stato mentale di transizione prova un’estatica stima di sé e connessione con l’universo, che però di fatto finisce per isolarlo dalle sue relazioni.

Oppure pensiamo al bypass spirituale, una difesa narcisistica impiegata per fuggire dalle proprie emozioni più profonde e soverchianti. O ancora all’inflazione dell’io: un’arrogante fiducia su di sè e sulle proprie concezioni – magari derivate da qualche rivelazione psichedelica – che porta di fatto ad un irrigidimento e ad una chiusura di fronte a visioni alternative, una difesa a cui si ricorre proprio a causa della paura sorta durante l’intensità di un’esperienza di trasformazione.

In ogni caso, ciò che accomuna esperienze spirituali e psicotiche, suggeriscono Carhart-Harris e Brouwer, è il sorgere di un’insoddisfazione per l’idea e la percezione di realtà che si aveva precedentemente. Un sentimento di riluttanza quindi (per citare lo psichiatra Piero Cipriano) che detiene il potenziale di cambiare non solo il mondo dell’individuo, ma anche la rete di relazioni in cui si trova inscritto.

Per questo è di fondamentale importanza che le intuizioni emerse dall’intensità di tali esperienze non sfocino in un’alienante fuga della realtà (come nel caso del bypass spirituale), ma che esprimano il loro potenziale rivoluzionario e creativo di ampliare la consapevolezza dell’individuo a quella dell’ecosistema che (di fatto) egli è.

Permettere questa espressione è poi uno degli scopi principali dell’integrazione psichedelica (utile al riguardo un recente podcast italiano della serie Illuminismo Psichedelico), una pratica che punta a riconoscere a queste esperienze trasformative un’importanza non soltanto individuale, bensì anche sociale e politica.

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