Terapia psichedelica – Psy*Co*Re https://www.psycore.it The Multidisciplinary Italian Network for PSYchedelic and COnsciousness REsearch Sat, 30 Dec 2023 18:20:29 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.2 https://i0.wp.com/www.psycore.it/wp-content/uploads/2020/04/cropped-Screen-Shot-2020-04-26-at-7.58.23-AM-1.png?fit=32%2C32&ssl=1 Terapia psichedelica – Psy*Co*Re https://www.psycore.it 32 32 176450119 Thank you, Dr. Griffiths (1946-2023) https://www.psycore.it/thank-you-dr-griffiths/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=thank-you-dr-griffiths Tue, 17 Oct 2023 16:58:07 +0000 https://www.psycore.it/?p=3549 Leggi tutto]]> Roland Griffiths (1946-2023)Roland Griffiths ci ha lasciato. Direttore e fondatore del Center for Psychedelic and Consciousness Research presso la Johns Hopkins University di Baltimore, in Maryland, è stato una figura di spicco delle indagini scientifiche sugli psichedelici degli ultimi decenni. Anzi, un vero e proprio pioniere.

Tra i primi ricercatori ad animare il cosidetto “rinascimento psichedelico”, avviò uno studio (autorizzato) sulla psilocibina già nel 1999 per poi concluderlo nel 2006 pubblicandone i risultati sul Journal of Psychopharmacology con un titolo esplicito: “La psilocibina può causare esperienze di tipo mistico sostanziali e sostenute a livello personale e spiritualmente significative”.

Da allora aveva proseguito con un impegno serio e qualificato, tra estese ricerche farmacologiche e test sul campo, riflessioni letterario-filosofiche e affondi spirituali. Dopo l’inattesa diagnosi di cancro al colon di stadio 4 ricevuta nel novembre 2021, aveva dato avvio a un’apposito fondo per finanziare la “Psychedelic Research On Secular Spirituality And Well-Being”.

Fra le tante letture, da segnalare un profilo del marzo scorso sul New York Times Magazine e un’intervista a settembre su Lucid News, oltre alla sua presentazione alla Psychedelic Science Conference tenutasi a Denver nel giugno 2023, dove gli è stato anche consegnato il ritratto in suo onore realizzato dagli artisti Alex e Allyson Grey (vedi sotto).

Mentre arrivano commenti e ricordi soprattutto su Twitter, per celebrarne la vita e il lavoro possiamo far tesoro di questa sua citazione:

Vorrei che ciascuno di noi possa apprezzare la gioia e la meraviglia di ogni singolo istante Roland Griffiths (1946-2023) della propria vita. Ogni giorno c’è un motivo per celebrare il fatto di essere vivi, di avere un altro giorno per esplorare qualunque cosa sia questo dono di essere consapevoli e di avere la consapevolezza di essere consapevoli…

Grazie davvero, dott. Griffiths, rest in peace.

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Parte la kermesse di Psychedelic Science 2023 https://www.psycore.it/parte-la-kermesse-di-psychedelic-science-2023/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=parte-la-kermesse-di-psychedelic-science-2023 https://www.psycore.it/parte-la-kermesse-di-psychedelic-science-2023/#comments Tue, 20 Jun 2023 18:11:24 +0000 https://www.psycore.it/?p=3524 Leggi tutto]]> PS2023 Maps«Il più grande convegno sulla psichedelia della storia». Così si autodefinisce Psychedelic Science 2023, mega-evento sotto l’egida della Maps (Multidisciplinary Association for Psychedelic Studies) appena partito in quel di Denver (Colorado, Usa). Si prevedono quattro giornate (e nottate) animate dalla crema della comunità psichedelica globale e davanti a un pubblico tanto folto quanto diversificato (previste oltre 10.000 presenze quotidiane, almeno 800 dollari a testa per il pass complessivo).

Basta scorrere il programma (o la relativa app) per perdere letteralmente la testa: oltre 300 interventi sparsi per sette palchi, una miriade di workshop e tavole rotonde, rituali e performance artistiche di ogni tipo, numerosi stand per presentazione e vendita di prodotti vari, spazi dedicati all’attivismo politico e alle culture indigene — chi più ne ha più ne metta. Ovviamente sempre mantenendo in prima battuta l’aspetto scientifico in senso lato, con dettagliate presentazioni sulle ultime ricerche e studi  in materia, sui possibili scenari per l’applicazione degli psichedelici in campo psico-terapeutico e sui percorsi formativi per ottenere gli accrediti operativi. Sono infatti oltre una ventina le specifiche sessioni “hands-on” con terapeuti, facilitatori ed esperti sanitari per approfondire questi e altri importanti aspetti pratici della somministrazione controllata.

Il tutto sull’abbrivio del continuo revival sui vari aspetti legati a queste sostanze e particolamente in vista dell’auspicato allentamento legislativo a livello medico, quantomeno nell’ambito anglosassone: basti ricordare che, dal prossimo primo luglio, lin Australia verranno “detabellizzate” alcune sostanze – MDMA e psilocibina passeranno dalla tabella 9 (sostanze assolutamente proibite) alla 8 (sostanze con riconosciuto uso medico), mentre in Usa crescono le zone dove vige la depenalizzione di fatto, con Colorado e Oregon: nel primo, è legalizzato l’uso e il possesso personale, nel secondo si lavora all’apertura di appositi centri terapeutici (nell’estate 2025).

Senza poi dimenticare il percorso avviato nel 2019 dalla stessa Maps e ormai vicino al traguardo, per l’introduzione nel ricettario medico statuitense dell’MDMA per il trattamento del PTSD. Questione su cui aggiornerà al meglio Rick Doblin, factotum della stessa non-profit, nel corso di Psychedelic Science 2023. Dove non mancheranno parecchi nomi illustri del settore, tra cui Julie Holland (psichiatra, scrittrice), Rachel Yehuda (professore di neuroscienze), Carl Hart (Columbia University), Robin Carhart-Harris (University of California San Francisco), Paul Stamets (fungi.com), Franz Vollenweider (psichiatra), Charles Grob (Ucla), Amanda Feilding (Beckley Foundation), James Fadiman (ricercatore indipendente), Roland Griffiths (Johns Hopkins University), Stan Grof.

Per chi non potrà esserci, oltre al sito web e all’app di cui sopra, utile seguire il relativo hashtag su Twitter o i resoconti quotidiani prodotti da The Microdose (newsletter gratuita curata da UC Berkeley).

Da segnalare infine la presenza anche di qualche nome “italiano”, sia tra gli addetti ai lavori (Giorgio Baggi, Università di Pavia e Tommaso Barba, Imperial College, Londra) che in platea. Invece silenzio assoluto sulle testate nostrane, non solo quelle mainstrean notoriamante interessate a simili temi solo in funzione dei clickbait, bensì perfino su social media e spazi collaborativi online. Una disattenzione d’altronde non certo nuova, e che anzi si estende ad analoghi eventi – vedasi la Breaking Convention inglese di cui abbiamo parlato in aprile – e più in generale ad una scena internazionale sempre più ribollente, pur se non esente da critiche e problematiche, ma che tuttavia rimane in gran parte ignota al pubblico italiano (eccetto che per la solita nicchia). Ulteriore motivo per cui, nel nostro piccolo, continuiamo a darci da fare.

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Etnobotanica 15: Tagetes Lucida: spezia o psicotropo? https://www.psycore.it/etnobotanica-15-tagetes-lucida-spezia-o-psicotropo/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=etnobotanica-15-tagetes-lucida-spezia-o-psicotropo Thu, 15 Jun 2023 18:04:02 +0000 https://www.psycore.it/?p=3507 Leggi tutto]]> Tagetes Lucida La Tagetes lucida è stata impiegata dagli antichi Aztechi per la preparazione di un incenso rituale sacrificale chiamato yyauhtl che veniva soffiato sulle faccie dei prigionieri al fine di stordirli prima del rogo. Con la pianta fresca facevano infusi per alleviare diarrea, singhiozzo ed esternamente come lozione per bruciature. Veniva considerata la rappresentazione di Xochipilli, il dio delle piante psicoattive.
Fra i vari ritrovamenti, è stato rinvenuto un vaso di ceramica risalente al periodo classico Maya che raffigura un fiore giallo a cinque petali molto simile alla pianta, i loro sacerdoti ne facevano un te sacro per le divinazioni noto come balchè. I Mixe, i nativi dello stato nord-occidentale messicano di Oaxaca, preparano ancora oggi un infuso simile con nove fiori [1].

Trattasi di una delle piante più sacre per i nativi di Messico ed America Centrale che la conoscono con tanti nomi diversi: yauhtli, pericón, Saint Miguel, mangy, flor de Santa María e yerba anís per l’aroma simile all’anice. Viene usata come spezia, ornamento cerimoniale e medicina.

In base a quanto riportano gli Huicholes, renderebbe il fumo di tabacco più gentile sulla gola e induce uno stato caratterizzato da quiescienza, nausea, vomito e visioni ad occhi chiusi simile all’intossiccazione da peyote. La sessioni di fumo accompagnano spesso l’ingestione di peyote, fermentati alcolici locali e distillati a base di cactus che rendono le visioni molto più intense [3].

Ancora oggi viene indicata nella medicina popolare Messicana contro insonnia, debolezza, scarsa libido, reumatismi, prurito, crampi addominali, disturbi gastrici, coliche, ulcere, dolori muscolari, febbre, raffreddore, morsi di serpente e per la produzione di latte. Viene bruciata inoltre come incenso cerimoniale. In Argentina bevono il decotto di foglie come antitussivo e lo applicano localmente per repellere gli insetti [2]. Durante la colonizzazione spagnola sembra sia stata usata per curare i malati di mente.

POTENZIALITA’ PSICOTROPE
Circola parecchia disinformazione sulle potenzialità allucinogene di questa pianta: alcuni sostengono che contenga delle sostanze simili all’LSD, altri dei terpeni neoclerodanici come la salvinorina della Salvia divinorum.

La seconda teoria è molto diffusa e si deve a Christian Ratsch che, nella nota Encyclopedia of Psychoactive Plants: Ethnopharmacology and Its Applications (2005), segnala come queste sostanze salvinoriniche siano presenti in tutte le specie di Tagetes sebbene non siano ancora state identificate con precisione. Ad oggi non c’è assulutamente niente che ne suggerisca la presenza, essendo stati isolati soltanto dei diterpeni monociclici dalla Tagetes minuta di cui sono note solo le potenzialità citotossiche [3].

Quindi il “dragoncello messicano” è solo una aromatica da cucina? A parte che quasi tutte le spezie hanno importanti proprietà farmacologiche e molte anche psicotrope, anetolo ed estragolo, i principali composti dell’olio essenziale, sono noti per le loro potenzialità intossicanti ed ipnotiche [4]. Il β-cariofillene, anch’esso presente nella frazione volatile, è un potente agonista selettivo per il recettore CB2 dei cannabinoidi, nei test antinocicettivi ha mostrato di influenzare anche recettori benzodiazepinici, oppioidi e parzialmente anche i 5-HT1a della serotonina [5]. Anche l’estratto etanolico e due cumarine isolate (quercetagritina e dimetilfraxetina) hanno ridotto il dolore delle cavie modulando l’attività dei recettori oppioidi e 5-HT1a [6].

In un esperimento recente la dimetilfraxetina  ha espresso effetti sedativi modulando la trasmissione GABA e serotoninergica, l’ernianina, un’altra cumarina della pianta, ha mostrato invece effetti bifasici potenziando la catalessi indotta dall’aloperidolo alle basse dosi ma bloccandola completamente alle alte in maniera simile alla caffeina. Gli estratti di Tagetes lucida e queste cumarine hanna inoltre contrastato gli effetti psicotici della ketamina influenzando il sistema del glutammato mediante la probabile interazione con i recettori D2 della dopamina, riducendo l’iperlocomozione delle cavie e i comportamenti stereotipati [7].

In un altra ricerca ha ridotto le attività ambulatorie ed esploratorie dei topi in diversi modelli agendo sul GABA e, in misura maggiore, sul recettore 5-HT1a della serotonina [8]. Gli effetti antidepressivi evidenziati nei test di test di nuoto forzato sono mediati dall’interazione con i recettori 5-HT1a e -HT2a della serotonina [9]. Questi dati farmacologici potrebbero suggerire una qualche potenzialità psichedelica, ma i dati aneddotici non supportano questa possibilità. Piuttosto un semplice effetto sedativo.

FITOCOMPLESSO

Terpenoidi: β-cariofillene, ossido di cariofillene, tagetone A, tagetone B, diidrotagetone, nerolidolo, β-ocimene, germacrene B, spatulenolo, mircene;

altri composti aromatici: estragolo, anetolo, metileugenolo, linalolo;

cumarine: 7-O-prenilscopoletina, 7-O-prenilossicumarina, scoparone, dimetilfraxetina, erniarina, quercetagritina, umbelliferone, 7-O-prenilumbelliferone,dafnetina, isoscopoletina, esculetina, scopoletina, esculina;

flavonoidi: quercetina, patuletina, rutina, isoramnetina, quercetagetina, naringenina, campferolo, α-tocoferolo, isoquercitrina, apigenina, gardenina B, tangeretina;

lignami: medioresinolo;

acidi idrossicinnamici: acido caffeico, tartarico, gallico;

E’ una delle fonte più pure di estragolo, nell’olio essenziale estratto dai fiori coltivati in Costa Rica la concentrazione è arrivata fino al 97% [10].

FONTI

1)Christian, Ratsch. “The encyclopedia of psychoactive plants: ethnopharmacology and its applications.” (1998).

2)Siegel, R. K., P. R. Collings, and J. L. Diaz. “On the use of Tagetes lucida and Nicotiana rustica as a Huichol smoking mixture: The Aztec” yahutli” with suggestive hallucinogenic effects.” Economic Botany (1977).

3)Baker, Graeme. “Garden of Eden: the Shamanic use of psychoactive flora and fauna and the study of consciousness.” Australian Journal of Medical Herbalism 22.3 (2010).

4)Ibrahim, Sabrin Ragab Mohamed, and Gamal Abd Allah Mohamed. “Tagetones A and B, new cytotoxic monocyclic diterpenoids from flowers of Tagetes minuta.” Chinese journal of natural medicines 15.7 (2017).

5)Marinov, Veselin, and Stefka Valcheva-Kuzmanova. “Review on the pharmacological activities of anethole.” Scripta Scientifica Pharmaceutica 2.2 (2015).

6)Hernandez-Leon, Alberto, et al. “Role of β-caryophyllene in the antinociceptive and anti-inflammatory effects of Tagetes lucida Cav. essential oil.” Molecules 25.3 (2020).

7)González-Trujano, María Eva, et al. “Identification of some bioactive metabolites and inhibitory receptors in the antinociceptive activity of Tagetes lucida Cav.” Life sciences 231 (2019).

8)Porras-Dávila, Sandra Liliana, et al. “Herniarin, Dimethylfraxetin and Extracts from Tagetes lucida, in Psychosis Secondary to Ketamine and Its Interaction with Haloperidol.” Plants 11.20 (2022).

9)Pérez-Ortega, G., et al. “Tagetes lucida Cav.: Ethnobotany, phytochemistry and pharmacology of its tranquilizing properties.” Journal of Ethnopharmacology 181 (2016).

10)Bonilla-Jaime, H., et al. “Antidepressant-like activity of Tagetes lucida Cav. is mediated by 5-HT 1A and 5-HT 2A receptors.” Journal of natural medicines 69 (2015).

11)Cicció, José F. “A source of almost pure methyl chavicol: volatile oil from the aerial parts of Tagetes lucida (Asteraceae) cultivated in Costa Rica.” Revista de biología tropical 52.4 (2004).

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Bicycle Day 2023: l’LSD compie 80 anni https://www.psycore.it/lsd-compie-80-anni/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=lsd-compie-80-anni Sun, 16 Apr 2023 18:21:56 +0000 https://www.psycore.it/?p=3464 Leggi tutto]]> Bicycle Day 2023Eccoci all’ottantesimo anniversario del cosiddetto Bicycle Day, quando il chimico svizzero Albert Hofmann (1906-2008) decise di autosperimentare una sostanza sintetizzata 5 anni prima e lasciata nel cassetto, la dietilammide dell’acido lisergico (LSD). Il 16 aprile 1943, dopo averne notato una piccola quantità cadutagli sulla mano, provò sensazioni di irrequietezza e vertigine. Tre giorni dopo decise di assumerne deliberatamente 250 microgrammi, onde verificare le potenzialità terapeutiche e introspettive di quella nuova sostanza chimica – per poi tornarsene a casa in bicicletta, accompagnato dalla sua assistente, in preda ad effetti assai più intensi.

Ne emerse così un’esperienza inattesa e intrigante, che lo portò a dedicarsi completamente allo studio di questa e altre “medicine dell’anima“. Oltre a produrre centinaia di articoli scientifici e altri scritti in tema, Hofmann divenne direttore del dipartimento di prodotti naturali presso la Sandoz (oggi Novartis), dove riuscì a isolare i principali alcaloidi dei cosiddetti “funghi magici”, la psilocina e la psilocibina, oltre classificare la Salvia divinorum.

Per l’occasione, da segnalare l’uscita della traduzione italiana de Lo scienziato divino (PianoB), raccolta delle ultime riflessioni  di Hofmann (risalente al 2013), e un’utile ricapitolazione generale sull’ultimo Venerdì di Repubblica. Quest’anniversario è anzi diventato l’ennesima occasione non solo per festose celebrazioni collettive (a partire ovviamente da San Francisco fino a New YorkCopenhagen) ma anche e soprattutto per divulgare al meglio un passato importante (libri inclusi) e soprattutto per riflettere sui possibili futuri della psichedelia – meglio, del ruolo degli stati alterati di coscienza nel contesto dello sviluppo umano e planetario. Ciò alla luce sia del rilancio scientifico di queste sostanze e delle prime depenalizzazioni locali (in Usa) sia a fronte della corsa all’oro medico-psichedelico e di un eccessivo entusiamo generale. 

Come sottolineava lo stesso Hofmann, l’esperienza-esplorazione psichedelica rimane un percorso articolato e poco lineare, oltre che foriero di un approccio multidisciplinare e di un impegno personale e collaborativo, con ampie conseguenze socio-culturali a livello globale. E arricchito da ampie dosi di prudenza, informazione corretta e punti di vista diversificati, insieme all’impegno  a conoscere pregi, difetti e limiti di sostanze, operatori, aziende e quanti altri attivi oggi sul campo. Evitando magari di concentrarsi solo sulla sfera più trainante del “viaggio”, quella emotiva o estetica, per dare invece più attenzione alla preparazione e all’integrazione. Proseguendo cioè lungo un percorso teso verso una maturità psichedelica di ampio respiro.

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L’era delle esperienze tecnodeliche (senza psichedelici) https://www.psycore.it/lera-delle-esperienze-tecnodeliche-senza-psichedelici/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=lera-delle-esperienze-tecnodeliche-senza-psichedelici https://www.psycore.it/lera-delle-esperienze-tecnodeliche-senza-psichedelici/#comments Tue, 28 Mar 2023 01:27:42 +0000 https://www.psycore.it/?p=3423 Leggi tutto]]> Esperienze tecnodelicheSecondo un rapporto di KPMG, rete globale di esperti interdisciplinari, entro il 2030 la realtà virtuale (VR nell’acronimo inglese) sarà utilizzata almeno quanto i telefoni cellulari, e spenderemo all’interno di essa la maggior parte del nostro tempo da svegli. Molte delle nostre attività quotidiane, lavorative e ricreative, si trasferiranno nel mondo virtuale. Non è dunque assurdo domandarsi come la realtà virtuale cambierà il nostro approccio alla psichedelia. In verità, sono tutt’ora disponibili alcune esperienze cosiddette tecnodeliche: esperienze simil-psichedeliche ottenute soltanto mediante l’uso della tecnologia, in particolare ricorrendo alla realtà virtuale.

Vale la pena di sottolineare che tali esperienze non prevedono l’assunzione di sostanze illegali, e dunque consentono di aggirare le innumerevoli problematiche le quali pregiudicano non solo l’utilizzo ma anche la sperimentazione con le sostanze psichedeliche. Utile al riguardo dare un’occhiata al Technodelic Manifesto (2020).

Attraverso queste esperienze potrebbe essere possibile ottenere gli stessi benefici terapeutici delle sostanze psicotrope ma senza alcun rischio per la salute: se si esclude il malessere che la VR può causare in alcuni soggetti predisposti (comunque per nulla dissimile dal mal d’auto), le esperienze tecnodeliche non dovrebbero provocare alcun effetto collaterale rilevante. Inoltre, le sedute con sostanze psichedeliche a scopo terapeutico richiedono generalmente dalle 4 alle 8 sessioni di preparazione all’esperienza, e la seduta dura dalle 6 alle 12 ore; nel caso delle esperienze tecnodeliche, invece, la preparazione necessaria dura solo pochi minuti, e l’esperienza stessa può avere una durata di un’ora, o anche meno.

Tuttavia, progettare esperienze di questo tipo non è affatto banale. Infatti, ad esempio, non è sufficiente riprodurre attraverso la VR quelle alterazioni della percezione che vengono normalmente esperite sotto l’effetto degli psichedelici, come ad esempio le allucinazioni: queste ultime sono solo un effetto dello stato alterato di coscienza, e ricrearle non equivale a produrre lo stato alterato di coscienza che le causa.

Una soluzione utilizzata da alcuni sviluppatori di esperienze tecnodeliche prevede stimolazioni sonore ed auditive con la stessa frequenza delle onde teta (caratteristiche degli stati alterati di coscienza) che siano in grado sincronizzare l’attività cerebrale a quella stessa frequenza. Nulla di troppo diverso dalla trance sciamanica indotta dalle incessanti percussioni.

Un’altra possibilità è stata invece esplorata da David Glowacki e colleghi presso l’Università di Bristol. I ricercatori inglesi hanno provato a riprodurre l’esperienza di dissoluzione dell’io tramite la realtà virtuale e, ispirandosi all’identità tra materia energia nella fisica quantistica, hanno fatto incarnare i partecipanti in corpi luminosi ed evanescenti. Inoltre, trattandosi di un’esperienza di gruppo, i partecipanti potevano osservare i loro corpi confluire l’uno nell’altro, e mescolarsi come se i propri confini fisici fossero diventati estremamente labili. I ricercatori hanno battezzato quest’esperienza “Is-ness,” termine coniato da Aldous Huxley nel suo saggio Le porte della percezione (1954)  per descrivere la qualità degli oggetti di “essere e basta,” da lui esperita sotto l’effetto della mescalina.

Glowacki ed i suoi collaboratori avevano già testato una versione dello “Is-ness” che richiedeva la presenza fisica dei partecipanti nel loro laboratorio. Invece, questa nuova versione ha consentito di superare le limitazioni imposte dalla pandemia facendo vivere un’esperienza collettiva a partecipanti i cui corpi fisici erano localizzati in parti diverse del globo.

I ricercatori hanno quindi comparato i dati raccolti sull’esperienza con quelli relativi ad esperienze psichedeliche classiche. In particolare, i partecipanti hanno compilato dei questionari il cui scopo era quantificare il grado di dissoluzione dell’io ed il senso di comunione tra loro, oltre all’intensità dell’esperienza psichedelica in generale. Quest’ultimo test era stato somministrato anche durante lo studio precedente, quando i partecipanti erano stati fisicamente presenti in laboratorio durante l’esperienza: i risultati ottenuti erano comparabili a quelli di un classico trip.

I dati dell’ultimo studio confermano come l’esperienza dello “Is-ness” sia qualitativamente affine alle esperienze con sostanze psicotrope. In particolare, al questionario relativo alle caratteristiche psichedeliche dell’esperienza, Isness  sembra provocare gli stessi effetti dell’assunzione di 20 mg di psilocibina e 200 μg di LSD. Inoltre, i punteggi ottenuti al questionario sulla dissoluzione dell’io sono molto simili a quelli conseguenti all’assunzione di 18 mg psilocibina, di 75–100 μg di LSD, e di 125 mg di MDMA. Per quanto riguarda il senso di comunione fra i partecipanti, i risultati sono statisticamente indistinguibili da quelli ottenuti durante sessioni di gruppo con sostanze psichedeliche.

Per ulteriori dettagli sulla trascendenza via VR e sul progetto “Isness-D” portato avanti dal team di David Glowacki si veda un ampio articolo apparso su Technology Review nell’agosto scorso, e ora tradotto in italiano sul blog di Cultive Cannabis.

Nonostante questi risultati promettenti, ancora resta da chiarire se le esperienze tecnodeliche siano effettivamente in grado di apportare quegli stessi benefici che vengono attribuiti agli psichedelici, dando così nuovo impulso alla ricerca in questo campo. Ad esempio, andrebbe verificato se le esperienze tecnodeliche possano essere utilizzate a scopo terapeutico, cioè per trattare la depressione, il disturbo da stress post-traumatico (PTSD) ed altre patologie psichiatriche – come è stato già comprovato, in aggiunta alla comune psicoterapia, per l’MDMA e altre sostanze psicotrope.

Nel caso di queste ultime, la dissoluzione dell’io si correla con il disgregamento di uno specifica area cerebrale, il default mode network (DMN) e tale disgregamento sembra essere responsabile, ad esempio, degli effetti che riducono o azzerano la depressione. Nel caso delle esperienze tecnodeliche, per quando l’analoga dissoluzione dell’io lasci ipotizzare un analogo effetto sul DMN, non sono ancora disponibili dati di neuroimaging conclusivi. Se venisse riscontrato un tale effetto, ciò lascerebbe sperare che un giorno la realtà virtuale possa diventare non solo un’alternativa a varie sostanze (tuttora) illecite, bensì addirittura una terapia psichiatrica pressochè priva di effetti collaterali.

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Australia: approvato l’uso psico-terapeutico di MDMA e psilocibina https://www.psycore.it/australia-approvato-luso-psico-terapeutico-di-mdma-e-psilocibina/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=australia-approvato-luso-psico-terapeutico-di-mdma-e-psilocibina Sun, 05 Feb 2023 16:12:37 +0000 https://www.psycore.it/?p=3402 Leggi tutto]]> Dal prossimo primo luglio, l’Australia sarà il primo paese al mondo dove gli psichiatri potranno legalmente prescrivere Mdma (per la cura del disturbo post-traumatico da stress) e psilocibina (per il trattamento della depressione resistente ad altre terapie). Pur trattandosi di una “detabellizzazione” ristretta a questi protocolli terapeutici, si tratta di un importante riconoscimento anche a livello legislativo delle necessità di rivedere l’approccio generale alle sostanze psichedeliche.

Non a caso, fra le varie reazioni in loco, il dottor David Caldicott, docente di medicina d’urgenza presso l’Australian National University, ha spiegato che una fornitura controllata di Mdma o psilocibina “può avere effetti notevolissimi su condizioni spesso considerate refrattarie al trattamento…oltre alla possibilità di recuperare decenni di opportunità perdute di approfondimento del funzionamento interno della mente umana”, percorso abbandonato “per così tanto tempo nel quadro di una ‘guerra alla droga’ ideologica e mal concepita”.

Il governo federale ha deciso, dopo estese consultazioni pubbliche e il parere positivo degli esperti medici nonché dell’Advisory Committee on Medicines Scheduling, di spostare le due sostanze nella tabella 8 (sostanze controllate) dalla precedente 9 (sostanze proibite) per queste specifiche applicazioni. Per ogni altro caso ovviamente MDMA e psilocibina restano del tutto illecite.

Tra le prime linee-guida per l’applicazione di fatto, gli psichiatri dovranno richiedere l’approvazione ad un’apposito commissione etica e seguire altre procedure definite dalla Therapeutic Goods Administration (Tga) di Canberra soprattutto rispetto alla propria conoscenza e formazione nel campo specifico.

Altro punto da risolvere riguarda l’approviggionamento, non essendo previste per ora produzioni legali di tali sostanze. Invece gia’ presenti alcune norme a salvaguardia dei pazienti, onde prevenire abusi di vario tipo mentre si trovano “in condizioni particolari” sotto l’effetto delle sostanze. In definitiva, “ciò consentirà a tutti i soggetti coinvolti di testare l’intero processo”, ha spiegato Vinay Lakra, presidente della Royal Australian and New Zealand College of Psychiatrists.

La decisione del governo australiano potrebbe aprire la strada per dare una scossone alle norme internazionali tuttora di taglio proibizionista e indicare una via praticabile, qui e ora, per una necessaria ed oculata “de-tabellizzazione” di sostanze ancora illecite ma alquanto utili e diffuse.

Nel complesso, un ulteriore segnale di apertura e cambiamento che va ad aggiungersi al percorso, in atto da tempo negli Stati Uniti, per la depenalizzazione personale di alcuni psichedelici in ambito locale (l’ultima città a deciderlo è stata San Francisco lo scorso autunno. Ricordando che MAPS (Multidisciplinary Association for Psychedelic Studies) è agli ultimi passi dei test clinici per ottenere l’approvazione dell’MDMA per il trattamento del disturbo post traumatico da stress (PTSD) e Compass Pathways sta seguendo un analogo percorso con la psilocibina per la depressione.

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Lettera-appello contro l’attuale demonizzazione e repressione delle pratiche legate all’ayahuasca https://www.psycore.it/lettera-appello-contro-lattuale-demonizzazione-e-repressione-delle-pratiche-legate-allayahuasca/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=lettera-appello-contro-lattuale-demonizzazione-e-repressione-delle-pratiche-legate-allayahuasca Wed, 18 Jan 2023 21:11:04 +0000 https://www.psycore.it/?p=3381 Leggi tutto]]> La primavera scorsa il governo italiano aveva inaspettatamente applicato una manovra repressiva sull’ayahuasca, “tabellizzando” le due piante da cui ne vengono estratti i principi attivi (armalina, armina e DMT), Banisteriopsis caapi e Psychotria viridis. Tra le immediate e prevedibili conseguenze nefaste, il Santo Daime Italia (ICEFLU, Chiesa Italiana del Culto Eclettico della Fluente Luce Universale)  si è visto costretto a sospendere le loro pratiche religiose, spiegando fra l’altro: “Quindi sono centinaia le persone che, abituate tutti i mesi e tutte le settimane a partecipare alle loro pratiche religiose, non possono più esercitare la loro libertà di culto. Questo, da un altro punto di vista, è sicuramente una cosa grave, che crea un danno che non ha prezzo, inestimabile.”

Il Santo Daime Italia è attivo da oltre 30 anni, coinvolge centinaia di persone e nelle cerimonie non si sono mai verificati problemi di nessun tipo, né di salute né di ordine pubblico. E le chiese del Santo Daime nel mondo hanno delle deroghe alla legge sugli stupefacenti per uso rituale in un contesto controllato religioso in Paesi come Brasile, Perù, Stati Uniti e Canada.

Oggi nelle ceremonie del Santo Daime Italia si beve acqua anziché ayahuasca, affidandosi al Grande Spirito per il buon esito della vicenda, replicando così quanto avvenne negli Stati Uniti nel corso della battaglia legislativa intrapresa dalla União do Vegetal.

Nonostante gli appelli alle autorità e ai giudici nostrani, da  allora non si sono avuti aggiornamenti di alcun tipo. Nessun riscontro neppure alla nostra lettera aperta, indirizzata nel maggio scorso all’allora Ministro della Salute Roberto Speranza, in cui si diceva fra l’altro: «i numerosi professionisti, ricercatori ed esperti della materia coinvolti a vario titolo nella rete Psy*Co*Re si dichiarano interessati e disponibili a condividere – in qualità di consulenti interdisciplinari – il patrimonio di conoscenze raccolte in questi anni allo scopo di avviare un dialogo costruttivo e collaborativo sulla normativa in questione e, più in generale, sulle future politiche in tema di “droghe”».

Da notare che il giro di vite italiano ripropone analoghe restrizioni applicate da qualche anno in Francia, mentre recentemente anche in Spagna si sono verificate uscite sensazionalista e demonizzatrici dello stesso tenore. Sembra insomma che il quadro europeo si stia rapidamente muovendo verso la criminalizzazione dell’ayahuasca e di chi ne fa uso a vario titolo,  nonostante i molteplici e positivi sviluppi scientifici su questa e altre sostanze psichedeliche, oltre che in opposizione alla scena latino-americana dove questi rituali e pratiche restano al centro delle culture indigene (ma non solo).

In aggiunta all’ovvia libertà di religione, occorre ribadire che a livello globale l’odierno approccio culturale-scientifico è sempre più indirizzato ad armonizzare l’interdisciplinarietà, ben al di là del solo ambito psichedelico, nel nome di una rinnovata libertà cognitiva e dell’affermazione al diritto di frequentare ed esplorare liberamente i propri stati di coscienza, in rinnovata armonia con un sistema ecologico diversificato, ampio e fatto di nicchie ed ecosistemi in continua simbiosi e inter-relazione reciproca.

Non a caso il Chacruna Institute di San Francisco ha appena diffuso un’ampia lettera-appello che fa seguito ai problemi emersi in Spagna, per sensibilizzare l’opinione pubblica su queste dannose svolte repressive e disinformative, per affermare la solidarietà globale con gruppi e utenti spagnoli, e per sollecitare le autorità a rispettare la libertà di chi usa l’ayahuasca nei rituali religiosi. È anche possibile sottoscrivere direttamente la lettera-appello, di cui riportamo qui di seguito alcuni stralci tradotti (in cui si cita anche l’attuale situazione italiana).

«….Tra le ripercussioni negative c’è il caso di un utente di YouTube che si è infiltrato per nove mesi in un gruppo del Santo Daime in Spagna, utilizzando una telecamera nascosta per filmare cerimonie private senza autorizzazione. Costui ne ha poi pubblicato un video molto sensazionalista e autopromozionale, che ha raccolto quasi 600.000 visualizzazioni. Ha anche sporto denuncia per tentato rapimento dopo essere stato scoperto da uno dei membri del Santo Daime. Da allora, è stato invitato in diversi programmi televisivi, dove ha accusato il Santo Daime di essere una setta pericolosa che fa il lavaggio del cervello e fornisce sostanze illecite senza alcuna precauzione sanitaria o di altro tipo. Oltre alle ripercussioni del caso, la percezione pubblica dell’ayahuasca è progressivamente peggiorata, poiché poco dopo sono avvenuti raid e arresti di membri di due gruppi neosciamanici. (…)

L’emergere dell’ayahuasca come problema di salute e sicurezza pubblica, tuttavia, non si limita al caso della Spagna. Nel marzo 2022, il Ministero della Salute italiano ha emesso un decreto che vieta l’ayahuasca e le sue piante componenti, nonché i suoi costituenti attivi. La decisione del governo italiano ha colto di sorpresa i membri del Santo Daime nel paese, costringendoli a tenere le loro cerimonie bevendo acqua invece che ayahuasca come forma di protesta, come ha fatto l’União do Vegetal negli Stati Uniti durante il loro caso giudiziario. (…)

L’Italia ha seguito un approccio simile alla Francia. Nel 2005, appena tre mesi dopo l’assoluzione di un gruppo del Santo Daime a Parigi, accusato di consumo e traffico di sostanze illecite, il governo francese, attraverso il Ministero della Salute, ha vietato l’ayahuasca e le piante utilizzate per la sua produzione. Nel 2019 il leader dello stesso gruppo del Santo Daime assolto nel 2005 è stato nuovamente arrestato, e poi rilasciato su cauzione dopo essere stato detenuto per quattro giorni. Attualmente è in attesa del processo e potrebbe essere condannato a diversi anni di carcere. (…)

Stante questo scenario di arresti, procedimenti giudiziari, denunce sensazionalistiche e diffusione di paure, diffidenze e disinformazione, è necessario affrontare l’argomento in modo attento, lasciando da parte pregiudizi e preconcetti. È fondamentale in un momento come questo analizzare le conoscenze accumulate sul tema dell’uso religioso dell’ayahuasca, nonché comprendere i contesti in cui la regolamentazione della bevanda è avvenuta con successo, creando modelli di politica pubblica che possono essere studiati e adottati in altri contesti socioculturali. (…)

Il pregiudizio proibizionista legato allo stigma nei confronti di gruppi che usano l’ayahuasca, dipinti come “sette pericolose” dai mass-media anche dalle autorità pubbliche, serve solo a oscurare ed criminalizzare le minoranze religiose e le popolazioni tradizionali. (…) La regolamentazione dell’ayahuasca, e il riconoscimento dei gruppi che ne fanno uso, è un risultato non solo desiderabile ma necessario».

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Etnobotanica 14: Mandragora, magia e farmacologia https://www.psycore.it/etnobotanica-14-mandragora-magia-e-farmacologia/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=etnobotanica-14-mandragora-magia-e-farmacologia Tue, 10 Jan 2023 22:07:43 +0000 https://www.psycore.it/?p=3368 Leggi tutto]]> MandragoraMITO E STORIA

Il nome Mandragora deriva dal greco antico μανδραγόρας forse derivato dal persiano merdum gija, “pianta umana”, in riferimento alla forma antropomorfa. È una della più antiche e famose “piante magiche” del mondo, e nei miti delle varie culture svolge un ruolo ambivalente tra il benefico e il malefico.

Le illustrazioni dei fiori di loto (Nymphea sp.) ritrovate negli affreschi e nei papiri delle tombe in Egitto spesso comprendono anche immagini di mandragola, per esempio la tomba di Tutankhamon era raffigurato un faraone con due mandragore e una Nymphea in mano [1].
Il botanico e biologo americano William Emboden ha ipotizzato che che fossero utilizzati per indurre una trance sciamanica e nei rituali di cura [2].

Nel Medioevo si pensava che la morte stessa piantasse questa pianta e che prosperasse vicino alle forche dei supplizi dove si nutriva di sangue e dolore. Documenti dell’epoca riportano che nascesse dall’urina di un uomo ingiustamente impiccato per furto. Si credeva che portasse fortuna e prosperità ma potesse anche indurre alla follia se maneggiata in maniera impropria: veniva venduta come un amuleto molto prezioso ma era anche associata alla stregoneria e alle disgrazie [3].

Presso gli Anglosassoni aveva poteri magici contro le presenze demoniache e il suo odore le ripugnava, anche Apuleio nel suo Herbarium parla della possibilità di usarla negli esorcismi.

Il primo a menzionare una cerimonia d’estrazione specifica per questa pianta fu Teofrasto nella sua Historia plantarum: bisognava fare tre cerchi con una spada intorno alla mandragola, quindi si doveva scavare rivolti verso l’Ovest. Un altra persona nel frattempo doveva danzare in circolo e pronunciare delle formule afrodisiache.

Plinio raccomanda invece di evitare il vento in faccia durante l’operazione. Nel manoscritto di Anicia Iuliana c’è una miniatura di Heuresis, la personificazione della scoperta, che offre a Dioscoride una Mandragora tenendo un cane al guinzaglio. Quest’elemento animale proviene dai miti su altre piante magiche come il baaras di Flavius Josephus o l’aglaophotis di Claudius Aelianus e si è evoluto nella complessa procedura d’estrazione medievale.

In base a quest’ultima, i raccoglitori dovevano agire il giorno di Venere prima dell’alba dopo essersi tappati le orecchie con cotone e cera ponendosi controvento. Iniziavano facendo 3 cerchi con un tripode intorno alla pianta e marchiandola con una croce, poi la scavavano fino a lasciare soltanto una piccola appendice ad ancorarla al terreno. Infine legavano la radice ad un cane che la liberava sacrificandosi all’urlo letale della mandragola [4].

Le streghe preparavano il famoso “fliying ointment”, un unguento magico fatto con il grasso di un bambino (chiaramente questo dettaglio viene dall’immaginario della stregoneria, usavano molto probabilmente strutto o qualche altro grasso animale comune all’epoca), oppio, cannabis, aconito, cicuta, varie Solanaceae tra cui la mandragola ed altri ingredienti meno farmacologicamente importanti come ossa, serpenti e rettili velenosi, etc. Lo applicavano internamente nelle mucose (anale e vaginale) mediante una bacchetta, da qui è nato il mito delle streghe a cavallo di scope volanti [5].

Oltre alle proprietà chimiche anche la forma stessa della pianta ha contribuito a plasmarne il mito. Nel Medioevo si distinguevano due varietà: la maschio, Mandragora officinarum, e la femmina, Mandragora autumnalis, e si credeva che le radici avessero caratteristiche sessuali umane. Venivano disegnate come figure maschili barbute o come fanciulle con un cespuglio al posto dei capelli.

Trova posto anche tra gli ingredienti alchemici. John Parkinson, farmacista del re inglese Giovanni I, affermò che la radice della pianta fatta bollire per sei ore rendesse l’avorio malleabile come plastilina.

È stata usata da Annibale per avvelenare i nemici nella battaglia di Cartagine del 200 a.C., da Hua Tuo, il leggendario medico cinese che visse durante la fine della dinastia Han, per estrarre una frecca dal generale Guan Yu. dalla chiesa nell’inquisizione di Giovanna D’Arco nel 1431 d.C.
La radice viene impiegata da Circe per ammaliare i compagni di Ulisse nell’Odissea di Omero, nella famosa tragedia storica di di William Shakespeare Cleopatra chiede della mandragola così da non sentire la mancanza di Antonio mentre è via. Viene menzionata anche in Romeo e Giulietta, il XIV libro della Genesi, la Mandragora di Machiavelli, Aspettando Godot di Beckett e recentemente nella Camera dei Segreti di Harry Potter.

Fino al al tardo XVI secolo veniva venduta nei bazaar in Europa ed Asia come una droga molto preziosa. Ancora oggi nel Vicino Oriente viene impiegata per trovare tesori nascosti sottoterra e curare le malattie assorbendole dall’infermo [6].

Mandragora MEDICINA TRADIZIONALE

Le proprietà della Mandragora erano note già ai medici Assiri dell’antica Mesopotamia che la impiegavano per trattare ferite ai piedi, mal di denti, emorroidi, contratture muscolari, facilitare il parto, stimolare il vomito, allontanare i serpenti [7].

Si credeva che la misteriosa sostanza medicinale e magica che viene menzionata come didi negli antichi testi Egiziani tra cui il famoso papiro di Ebers fosse la mandragola, ma le ipotesi più recenti puntano ad un qualche tipo di minerale [8]. Le pianta veniva comunque utilizzata dagli Egiziani a scopo medicinale e rituale: le foglie venivano applicate esternamente sui tumori della pelle, l’aroma dei frutti aveva proprietà narcotiche ed afrodisiache.

Il papiro magico demotico di Londra e Leid risaltente al III secolo a.C. riporta un preparato a base di liquirizia, edera, giusquiamo e mandragola in grado di narcotizzare un soggetto fino a 2 giorni. Un altra formula comprende semi di mela, mandragola ed edera [9].

Gli antichi Greci e i Romani la consideravano un potente anesteico e narcotico: il succo della corteccia di radice fresca veniva estratto e condensato al sole per essere conservato in appositi recipienti di creta. Bollivano le radici nel vino fino ad 1/3 del liquido di partenza facendolo addensare oppure maceravano la corteccia essiccata per 3 mesi.

Ippocrate la raccomandava come sedativo e anticonvulsivane, applicata ai tendini come poltiglia calda allevia le contratture muscolari. La radice fresca veniva tagliata e bollita nel vino diluito, quindi applicata nel retto come antinfiammatorio. Affermava inoltre che fosse efficace contro la febbre quartana [10].

Plinio scrive nella sua Historia Naturalis che la Mandragora venisse data contro i morsi di serpente e prima della chirurgia per ridurre il dolore, per alcuni soggetti basterebbe già l’aroma per perdere i sensi. La radice pestata con l’olio di rose e il vino guariva dissenterie ed algie oculari, le foglie mescolate con la farina d’orzo ripulivano completamente il corpo dalle sporco e da segni estranei. Riporta anche che gli orsi leccassero le formiche dopo aver ingerito il frutto della Solanacea [11].

Teofrasto nella sua Historia plantarum scrive che dalle foglie di mandragora mischiate con l’orzo si ottiene una poltiglia che facilita la guarigione delle ferite. La radice macerata nell’aceto viene indicata contro l’erisipela (un’infezione acuta della pelle causata da batteri piogeni), la gotta l’infonnia e le pene d’amore [12].

Nella Materia Medica di Dioscoride vengono riportate per la prima volta anche informazioni sui frutti, il cui aroma era considerato soporifero. Le foglie vengono raccomandate contro ascessi, foruncoli, gonfiori, ulcere, duroni, tumori, dolori articolari, infezioni ed infiammazioni della pelle. Le radici venivano bollite nel vino fino ad 1/3 del liquido di partenza facendolo addensare oppure macerate per 3 mesi, il succo della corteccia di radice fresca veniva estratto e condensato al sole per essere conservato in appositi recipienti di creta.

Oralmente la prescriveva come anestetico, sonnifero, afrodisiaco, emetico. Veniva anche impiegata come clistere per provocare l’aborto ed indurre le mestruazioni. I semi vengono utilizzati per ripulire l’utero e per fermare emoraggie vaginali [13].

Una preparazione molto comune nella Roma antica era la spongia somnifera, ovvero una spugna marina intrisa con l’estratto fresco di diverse piante psicotrope raccolte durante la stagione estiva come Solanum nigrum, Hyoscyamus niger, Cicuta minor, Datura stramonium, Lactuca virosa, Atropa belladonna, Hedera helix, Lolium temulentum, Mandragora e qualche goccia d’oppio. Veniva quindi fatta asciugare al sole e il procedimento ripetuto fino a 3 volte per incrementarne la potenza [14].

Nella medicina tradizionale Persiana la radice è nota come “Yaberoh al-Sanam”, l’unione simmetrica di un uomo e una donna, ed impiegata come tonico e narcotico. Il decotto agisce come sostituto dell’oppio trattando insonnia e disturbi del sonno, una sospensione acquosa viene indicata per epilessia e psicosi. Il succo della radice fresca viene bevuto come ipnotico ed intossicante, l’odore induce letargia ed incoscienza.

Localmente si applica contro mal di denti, emorragie, gotta e dolori articolari. Con paste ed estratti trattano dolori articolari e vene varicose. Una poltiglia a base di foglie fresche viene usata contro oftalmia ed irritazioni agli occhi, il lattice in caso di dolore. Una mistura a base di aceto, zucchero e succo di radice viene considerata utile contro l’asfissia. Viene combinata con la resina di Commiphora per le emorroidi, con la cicoria per la disuria, con miele ed olio d’oliva per i morsi di serpente. Viene data da mangiare con il pane o la zuppa ai pazienti prima della chirurgia locale.

L’avvelenamento causato dalla mandragola viene curato con olio e miele. Anche il frutto, loffāh, viene consumato da più di 3000 anni come anestetico [6].

Avicenna, il famoso medico Persiano, scriveva che la radice in polvere mischiata all’aceto curasse i disturbi febbrili acuti caratterizzati da pustole alla mucose e sulla pelle. La poltiglia ottenuta mischiandola con farina di grano o d’orzo era efficace nel trattamento di artriti ed elefantiasi Le foglie fresche le indicava invece per rimuovere lentiggini e macchie della pelle [15].

Nella Vecchio Testamento la mandragola è simbolo di fecondità ed è in grado di rimuovere la sterilità, viene chiamata dūdāʾīm,  letteralmente “che produce amore”. I frutti venivano consumati già in tempi biblici come afrodisiaci e promotori della fertilità [16].

Lo studioso del XIII secolo Bartolomeo Anglico ne lodò le proprietà anestetiche e sedative.
Teodorico de’ Borgognoni, famoso vescovo e medico della scuola Salernitana, riprese il concetto della spugna e aggiunse succo di edera rampicante, coconidio (il frutto di Daphne laureola), lapazio, more silvestri ed acerbe. Inoltre istruì i pazienti affinche aspirassero gli affluvi e non si limitassero a suzionarla.

In Europa è stata prescritta fino al XIX secolo per il trattamento di follia, nervosismo, insonnia, isteria, ninfomania, psicosi, melancolia, depressione, ansia, perdita della libido, disturbi mentali, dolore cronico, disturbi neurodegenerativi, tremori, disturbi gastrici, spasmi muscolari, convulsioni, paralisi e linfomi. Tagliata a pezzi veniva messa a macerare nel brandy per preparare un rimedio antireumatico, le foglie venivano bolliti nel latte per preparare degli unguenti lenitivi. E’ stata impiegata come anestetico fino all’avvento di etere e cloroformio nel 1846, da allora è stata aggiunta in preanestesia come profilattico per prevenire l’arresto cardiaco e l’ipersalivazione mediata dalla stimolazione vagale dei nuovi farmaci [6].

Ancora oggi la radice viene considerata un efficace afrodisiaco in Turchia, Armenia, Iraq, Libano, Marocco e Spagna. Fino al XIX secolo era popolare anche in Inghilterra. In Turchia e Nord Africa viene ancora impiegata internamente per trattare inappetenza, emorroidi, disturbi ginecologici ed esternamente come antinfiammatorio ed antispasmodico. In Giordania le foglie vengono usate per curare i disturbi respiratori come tosse, asma e bronchite, in Marocco contro i reumastismi e come anestetico.

A Cipro il decotto di radice viene usato per trattare disturbi respiratori e della pelle, le radici fresche vengono date al bestiame per renderlo più prolifero. I locali consumano una bevanda calda a base di fogliame come sedativo per la tosse.

L’impiego del fogliame di Mandragora autumnalis sotto forma di cataplasma per trattare brufoli, verruche e ferite è stato riportato nella zona dei Monti Sicani in Sicilia fino al 2014 [17].

MandragoraFITOCOMPLESSO

Alcaloidi: atropina (D-iosciamina +L-iosciamina), scopolamina, anisodamina, noriosciamina, scopina, cuscoigrina, apoatropina, tigloidina, belladonnine, calistegine, esteri idrossitropanici;

flavonoidi: campferolo, luteolina, miricetina, tassifolina;

cumarine: scopoletina, scopolina, erniarina, umbelliferone, angelicina, acido clorogenico;

acidi organici: acido tropico, acetico, cinnamico;

steroli: sitosterolo;

composti volatili: eugenolo, isoeugenolo, pentadecano, esadecano, eicosano, docosano, esacosano, ottacosano, esatriancontano, squalene, neofitadiene e derivati;

acidi grassi: acido oleico, α-linoleico, linoleico, palmitico, mirisico, laurico, cinnamico.

Diversamente dalla Mandragora officinarum e turcomanica, il gene MaH6H della M. autumnalis codifica l’enzima iosciamina 6-β-idrossilasi (H6H) che converte la iosciamina in anisodamina e scopolamina. Per questo motivo questa specie ha un contenuto di iosciamina circa 10 volte inferiore alle altre che però mancano dei due alcaloidi derivati [18]. Le concentrazioni di alcaloidi più alte si ritrovano nella radice durante il periodo di fioritura ed aumentano con la maturità della pianta.

 

Mandragora FARMACOLOGIA

Anticolinergico, delirogeno
Nel 1988 il medico Britannico Sir Benjamin Ward Richardson iniziò una serie di esperimenti sulla mandragola usando dapprima cavie animali e poi testandola sotto forma di infuso anche su se stesso. Riportò che ai bassi dosaggi induceva intorpidimento della lingua, bocca secca, visione offuscata, irrequietezza ed ipersensibilità ai suoni [19].

Atropina (ovvero la mistura racemica di L-iosciamina and D-iosciamina), scopolamina e derivati presenti in tutte le parti dello mandragola e soprattutto nella radice (ma non nella polpa dei semi) inibiscono competitivamente il legame dell’acetilcolina con i recettori muscarinici nella giunzione neuroeffettrice postganglionica con conseguenti effetti su sistema nervoso centrale e periferico.
L’onset dei sintomi dell’intossicazione, nota come sindrome anticolinergica, è molto variabile in caso di assunzione orale e dipende molto dalla biodisponibilità del preparato specifico e dalla fisiologia dell’assuntore.

In base ad un antica dicitura il paziente viene descritto “rosso come una rapa, secco come un osso, cieco come un pipistrello, pazzo come un cappellaio, caldo come una lepre e pieno come un fiasco” riferendosi rispettivamente ad arrossamento, anidrosi, secchezza alla mucose, midriasi, stato mentale alterato, febbre e ritenzione urinaria. Il delirio è caratterizzato in primo luogo dall’incapacità di concentrarsi, elaborare informazioni e ricordare eventi anche appena trascorsi. Sono comuni cambiamenti repentini nella personalità e nell’umore del soggetto, delusione ed atteggiamenti paranoici, nei casi severi può anche dimenticarsi chi è o dove si trova.

La confusione che deriva da questo stato può provocare rabbia ed aggressività e/o paradossalmente sonnolenza ed introversione. Col progredire dell’intossicazione i pazienti possono diventare progressivamente sempre più sedati fino a raggiungere lo stupor, uno stato in cui la mancanza della funzione cognitiva critica si aggiunge ad un livello di coscienza isufficiente per rispondere agli stimoli basilari. Nei casi molto gravi possono anche sopraggiungere convulsioni, depressione cardio-respiratoria, coma e morte, ma la maggior parte delle fatalità sono dovute ai danni secondari comuni durante l’esperienza delirogena.

Le allucinazioni sono molto diverse dalle visioni e le alterazioni visive indotte dagli psichedelici, hanno un carattere solitamente terrifico e l’intossicato non riesce a distinguerle dalla realtà. E’ comune vedere persone ed oggetti che non esistono e quindi scompaiono dopo una breve interazione (eg. le famose sigarette invisibili nei fumatori o i discorsi con vecchi amici e parenti anche morti). Il soggetto ha difficoltà ad esprimersi e solitamente sproloquia da solo o contro figure immaginarie con voce rauca per la secchezza estrema alla bocca, suoni e luci intense risultano molto fastidiosi.

A livello centrale l’atropina ha solo 1/7 della potenza della scopolamina e 1/2 di quella della L-iosciamina. Ciò è dovuto alla maggiore liposolubilità della scopolamina,  alla diversa distribuzione nel microambiente cerebrale, al coinvolgimento della pompa di efflusso della glicoproteina-P [20], oltre che all’affinità specifica per i recettori muscarinici. L’atropina mostra valori simili per tutti i recettori muscarinici (M1, M2, M3, M4, M5) mentre la scopolamina ha un’affinità per M2 più bassa rispetto agli altri. Questo recettore è localizzato nel cuore e spiega perchè l’atropina ha effetti cardiovascolari più marcati. E’ invece particolarmente attiva sull’M1 che media i sintomi neurologici dell’intossicazione tra cui disturbi cognitivi, stordimento, sedazione e delirio. Entrambi gli alcaloidi sono circa 10 volte più affini ai siti di legame postsinaptici rispetto ai presinaptici [21].

A bassi dosaggi l’atropina non ha effetti centrali apprezzabili come la scopolamina, ma può stimolare i centri superiori e la medulla influenzando i parametri cardiorespiratori  ed in misura minore il tono vagale.  A dosi psicoattive (non più utilizzati in medicina), ha un effetto depressivo sul CNS che però può essere interroto da sintomi paradossali di stimolazione. Da esperimenti sui volontari sani emerge che sia psicoattiva alla dose di 2mg (per un soggetto di circa 70kg) per via intramuscolare: gli effetti riportati sono stati più che altro sedativi, in alcuni individui anche una certa euforia ma comunque di grado inferiore rispetto alle comuni sostanze d’abuso [22].

La curva dei dosaggi è la seguente anche se bisogna tenere in conto che la sensibilità varia molto da soggetto a soggetto: 0.5 mg –  secchezza alle mucose, leggera bradicardia; 1mg – secchezza intensa, sete, transizione da bradicardia a tachicardia, leggera midriasi; 2mg – secchezza estrema, tachicardia, palpitazioni, midriasi, ipersensibilità alla luce, vista leggermente offuscata; 5mg –  sintomi generali più severi, disturbi del linguaggio, mal di testa, ipertermia, irrequietezza, perdita del tono e della coordinazione muscolare, debolezza, depressione cardio-respiratoria, difficoltà nela deglutizione e nella minzione; 10mg – aritmia cardiaca, apnea respiratoria, allucinazioni, delirio, convulsioni, coma [23].

La scopolamina induce effetti sedativi già ai bassi dosaggi, con quelli molto alti sono comuni reazioni paradossali come irrequietezza e nervosismo. I dosaggi della scopolamina sono meno noti, 50 mg possono essere fatali ma c’è anche chi è sopravvissuto a 100 mg per via orale. I primi effetti psicotropi si avvertono sopra i 0.45mg, mentre dai 2 ai 4mg sono comuni allucinazioni,confusione ed irrequietezza [24]. Diversamente dall’atropina, induce un aumento dose dipendente nelle potenza delle onde lente teta ed una diminuzione delle onde veloci beta che determinano i suoi specifici effetti amnesici e sulle capacità cognitive [20].

Per molto tempo si è creduto erroneamente che parte della tossicità venisse perduta con la somministrazione esterna mediante unguenti data la maggiore liposolubilità della scopolamina, tuttavia anche questa ROA è molto pericolosa per l’imprevedibilità degli effetti e la difficoltà nel calcolo della dose.

Fumare la Mandragora essiccata o una qualunque Solanacea tropanica non è affatto efficiente e difficilmente induce effetti centrali evidenti (men che meno delirogeni), ma il potenziale allucinogeno di farmaci e composti puri è stata confermato in diverse occasioni [25].
I casi di overdose con l’assunzione orale sono molti per via dell’alta varianza che intercorre fra i profili degli alcaloidi specifici di ciascuna pianta, oltre che per la tolleranza personale e il rischio di tossicità cumulativa con l’uso cronico.

Serotoninergico
Scopolamina ed atropina, oltre all’azione muscarinica, agiscono come antagonisti competitivi e reversibili del recettore 5-HT3 della serotonina [26].
In una ricerca del 2022 la soministrazione a lungo termine di scopolamina ha ridotto i livelli di serotonina dei ratti [27].

Stimolante, sedativo
Si dice superficialmente che l’atropina è stimolante e la scopolamina sedante, ma sono stati compresenti nella sindrome anticolinergica in generale. Ciò è dovuto alla specifica funzione inibitoria o stimolatoria dei diversi recettori muscarinici coinvolti in tutto il corpo.

L’atropina potenzia i sedativi con le basse dosi, con quelle alte i convulsivanti [28]. L’iniezione intraventricolare di 1mg ha spinto i cani ad abbaiare continuamente i primi 5 min, quindi sono diventati depressi ed insensibili al rumore per circa 1 ora. Infine sono ritornati ad abbaiare e correre come se volessero scappare da qualcosa (si ipotizza dalle allucinazioni) per ritornare baseline in 4 ore [29].

La scopolamina causa prevalentemente sedazione ma nel caso di intossicazione grave entrambi gli alcaloidi possono indurre stimolazione del CNS alternata ai classici effetti depressivi [30]. Ciò può succedere anche quando viene assunta cronicamente: in una ricerca del 2022 la soministrazione a lungo termine ha incrementato notevolmente l’attività locomotoria dei ratti [31].

Sonnifero, oneirogeno
Tra il 1963 e il 1964 sono stati condotti una serie di esperimenti dal Dr. J.R. Raeside del Royal London Hospital sui suoi studenti utilizzando un decotto al 10% di Mandragora autumnalis raccolta in Sicilia (erroneamente identificata come M. officinarum nella pubblicazione), i partecipanti riportarono che il riposo notturno era disturbato da incubi e sogni vividi che ne pregiudicavano la qualità [32].

Il sistema muscarinico controlla il timing ma non la durata del sonno REM [33].
L’atropina ad alte dosi evoca il pattern elettrofisiologico del primo stadio del sonno facilitando l’addormentamento. Durante il riposo riduce la l’eccitabilità del sistema reticolare attivatore ascendente [34]. In un esperimento su modelli animali ha ridotto il sonno REM contrastando l’attivazione dei neuroni colinergici indotta dallo stress [35].
La scopolamina ha inibito il sonno REM e prolungatone la latenza in pazienti depressi e controlli sani, tuttavia è risultato comune il fenomeno di rebound una volta terminata l’assunzione [36].

In una ricerca sulla depressione adolescenziale invece ha incrementato i parametri di riferimento del sonno REM fasico riducendo il sonno ad onde lente [37]. Gli effetti paradossali dipendono dal momento dell’assunzione, in caso di somministrazione notturna prolunga la latenza del sonno REM, nel caso di quella diurna la riduce interferendo negativamente con la qualità complessiva del sonno [36]. Con l’uso continuato può indurre supersensibilità muscarinica una condizione che ricalca i disturbi del sonno della depressione primaria [39].

Antidepressivo, ansiolitico
In uno studio a doppio cieco placebo-controllato condotto su pazienti affetti da depressione maggiore e disturbo bipolare l’infusione intravenosa di scopolamina (4 μg/kg) ha evocato un rapido effetto antidepressivo acuto [40], particolarmente efficace sulle donne [41]. Ulteriori evidenze promettenti sono state ottenute su soggetti anziani ed altre popolazioni, si prevede che l’85% dei pazienti risponda bene al trattamento in soli tre giorni dalla prima assunzione [42].

Un farmaco orale a base di atenolo e scopolamina ha ridotto l’ansia di otto pazienti psichiatrici già a 15-60m dalla somministrazione mantenendo l’efficacia fino ad 8 ore. Sono stati registrati soltanto effetti collaterali minori come sonnolenza e bocca secca [43]. Nei modelli animali ha mostrato un effetto ansiolitico dose dipendente e bifasico [44].
Antagonizza gli interneuroni inibitori nella corteccia prefrontale provocando la disinibizione dei neuroni piramidali e l’incremento del glutammato extracellulare in maniera simile alla ketamina sebbene agiscano su diversi recettori [45].

L’azione prevede il rilascio di fattore neurotrofico cerebrale (BDNF), oltre a necessitare dall’attivazione di recettore per l’acido α-ammino-3-idrossi-5-metil-4-isossazol-propionico (AMPA), complesso mTORC1 e canali del calcio voltaggio dipendenti [46].

La ioscina ha potenziato le proprietà sedative ed ansiolitiche del pretrattamento con lorazepam in un campione da 150 pazienti che si dovevano sottoporre ad anestesia [47].

Antiadditivo
Nella medicina Persiana il frutto e la radice di Mandragora veniva prescritto per sostituire gradualmente l’oppio in caso di dipendenza [48].
L’atropina è stata testata nel controllo della compulsione da oppiacei: alti dosaggi (150-260 mg) per via intramuscolare facevano perdere coscienza al paziente, che veniva poi risvegliato con la fisiostigmina e rimesso in coma fino a 8 volte. Gli stessi pazienti poi chiedevano un richiamo ogni mese lodando l’efficacia del trattamento [49]. In altri casi ha trattato efficacemente insonnia e disturbi gastrointestinali dovuti alle remissione dal trattamento antidepressivo [50].

La combinazione di scopolamina e clorpromazina ha soppresso i sintomi d’astinenza da eroina in maniera simile al metadone. La percentuale di pazienti che ha riportato craving, ansia e depressione come causa di recidiva nel gruppo della scopolamina è risultata significativamente infiore rispetto al convenzionale [51]. Tuttavia la stessa scopolamina può indurre dipedenza e nei casi gravi richiede anche l’ospedalizzazione [52].

Analgesico
Continuando la tradizione di combinare oppio e Madragora risalente al III secolo a.C, nel 1900 la scopolamina veniva abbinata alla morfina per indurre il dämmerschlaf (“sonno del crepuscolo”), uno stato semi-narcotico usato per alleviare il dolore del parto e cancellarne il ricordo. Una pratica poi abbandonata per i danni psicologici sulla partoriente e la depressione del sistema nervoso del neonato. Sebbene atropina e scopolamina vengano utilizzate ancora oggi in preanestesia come farmaci di supporto, non possono essere considerati delle droghe anestetiche efficaci da sole.

Nei modelli animali la scopolamina ha potenziato gli effetti antinocicettivi di D-ala-D-leu-encefalina e morfina senza influenzare quella da beta-endorfina. Ciò suggerisce che l’analgesia da oppioidi venga modulata dai cambiamenti nell’affinità e nel numero dei recettori oppioidi nel cervello indotti dalla trasmissione colinergica [53].

In base ad esperimenti su ratti e topi si è visto che basse dosi di atropina (1-100 µg/kg) inducono effetti antalgici, quelle alte (5mg/kg) iperalgesizzanti. A concentrazioni molto leggere infatti ha un’azione colinomimetica indiretta per via dell’antagonismo sugli autorecettori muscarinici presinaptici, con quelle più elevate provoca il blocco dei recettori muscarinici postsinaptici che previene gli effetti antinocicettivi dell’acetilcolina [54].

La combinazione di ketamina ed atropina è risultata efficace nel ridurre il dolore durante l’intubazione tracheale dei neonati [55].

Antinfiammatorio
Il trattamento con atropina ha migliorato la sopravvivenza dei ratti allo shock endotossico riducendo i livelli di TNF-α [56]. In un altra ricerca ha ridotto l’infiltrazione cellulare dell’edema polmonare provocato dal veleno dello scorpione Androctonus australis [57].

Neuroprotettivo
Nei topi con status epilepticus (SE) severo da soman la combinazione di atropina solfato e ketamina ha dimostrato importanti effetti neuroprotettivi sopprimendo completamente l’infiltrazione dei granulociti neutrofili e parzialmente l’attivazione gliale. Inoltre ha ridotto l’aumento dei livelli di mRNA e le relative proteine proinfiammatorie indotto dall’avvelenamento [58].

Anticonvulsivante, miorilassante
Entrambi i composti agiscono come anticonvulsivanti a basso dosaggio, ma la scopolamina è più efficace [20]. Possono rilassare la muscolatura liscia del tratto gastrointestinale, biliare ed urinario, alla alte dosi può anche bloccare gangli e giunzione neuromuscolare [59].

Nel 1927 quest’alcaloide veniva impiegato nel trattamento degli spasmi dei muscoli facciale ed altri disturbi ipertensivi, tuttavia la sostanza poneva il paziente in uno stato letargico continuo.

Antiasmatico
L’atropina e la scopolamina di cui è ricca la pianta bloccano i recettori muscarinici, in particolar modo gli M2, nelle cellule dei muscoli lisci respiratori e delle ghiandole sottomucose causando la dilatazione delle vie aeree e contrastando gli attacchi dell’asma.

Uno studio del ’59 condotto su 23 pazienti asmatici supporta l’efficacia dell’atropina (1.45 mg) per via inalatoria fumata sotto forma di sigaretta nell’incrementare la capacità vitale e facilitare la respirazione. Non sono stati notati effetti collaterali se escludiamo un soggetto che riportò un po’ di secchezza, gli effetti con questa R.O.A. sono soltanto periferici [60]. In un altra pubblicazione ha influenzato lo scambio termico respiratorio e la profondità dell’inspirazione incondizionata [61].

In una ricerca più recente 7 pazienti affetti da disturbi polmonari hanno tratto giovamento dalla scopolamina per via locale utilizzandola una volta ogni tre giorni senza incorrere in nessun collaterale [62].

Antitumorale
Estratti a base di fogliame di Mandragora autumnalis hanno mostrato effetti antitumorali sulle cellule del cancro al seno MCF e bassa tossicità per quelle sane VERO negli esperimenti in vitro e in vivo. L’azione sembra mediata dalle sottoregolazione dell’espressione del fattore di crescita dell’endotelio vascolare (VEGF) [63].

I recettori muscarinici sono espressi su diversi tipi di tumori tra cui polmoni e colon, gli antagonisti come atropina e scopolamina ne inibiscono la proliferazione evidenziando il ruolo dell’acetilcolina come fattore di crescita [64].

Da alcune simulazioni in silicio del 2022 sembrerebbe che l’atropina riduca efficacemente il processo di transizione epiteliale-mesenchimale e la formazione delle colonie nelle cellule del cancro al seno [65].

Antidiabetico
Estatti acetonici a base di bacche di Mandragora autumnalis sono potenti inibitori dell’α-glucosidasi, un enzima deputato all’indrolisi del maltosio che è un importante target per la riduzione deli livelli di glucosio nel sangue. Quelli di foglie invece sono attivi sull’α-amilasi, un altro enzima coinvolto nel controllo della glicemia postprandiale [66].

In un altra ricerca hanno incrementato notevolmente la traslocazione del trasportatore GLUT4 nella membrana plasmatica delle cellule del muscolo scheletrico facilitando l’eliminazione del glucosio indotta da una dieta ad alto contenuto di grassi [67].

Ipolipidico
Un estratto a base di bacche mature di Mandragora autumnalis ha inibito marcatamente la lipasi pancreatica dei suoni dimostrando un certo potenziale nel trattamento dell’obesità [66].

Antiossidante, depigmentante
Estratti a base di foglia, radice e frutto di Mandragora autumnalis hanno mostrato significative proprietà antiossidanti nel test del perossido d’idrogeno che si ipotizza siano dovute al contenuto di composti fenolici e flavonoidi [68].

In base a un recente studio comparativo, sono gli estratti metanolici di fiori i più potenti a questo riguardo ed hanno un alto contento di acido α-linolenico. Gli estratti acetonici di foglie e frutti di hanno inibito anche la tirosinasi, l’enzima chiave della biosintesi della melanina [66].

Antivirale
Aggiunta 8 min post-infezione l’atropina ha inibito la crescita del virus di influenza, Herpes simplex e polio [69]. In uno studio randomizzato a doppio cieco la somministrazione per via intranasale ha ridotto la produzione di muco dovuta all’infezione da Rhinovirus [70].

Il pre-trattamento con scopolamina ha soppresso la carica virale dell’encefalite virale inducendo la sovraregolazione di diversi recettori di classe Toll (TLR3, TLR7, TLR8), interleuchine (IL-4 e IL-10), inteferoni e relativi fattori di regolazione [71].

Antibatterico
Estratti a base di foglie di Mandragora autumnalis sono risultati attivi su Escherichia coli e Staphylococcus aureus [72]. Quelli etanolici preparati col frutto hanno inibito anche la crescita di Pseudomonas aeruginosa [73]Propionibacterium acnes, Proteus vulgaris e Klebsiella pneumoniae [74]. In altri lavori la radice ha contrastato gli stessi ceppi batterici [68].

Antimicotico
Un estratto a base di bacche mature di Mandragora autumnalis ha inibito la crescita di Candida albicans ed Epidermophyton floccosum con valori MIC rispettivamente di 6.25 ± 0.48 e 12.5 ± 0.88 µg/mL [66].

Mandragora

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N.B.: LA MANDRAGORA E’ UNA PIANTA TOSSICA! QUESTE INFORMAZIONI VENGONO FORNITE UNICAMENTE A SCOPO EDUCATIVO E NON VOGLIONO INCORAGGIARE IL  SUO CONSUMO NE’ ALTRI COMPORTAMENTI PERICOLOSI.

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SGPI22: Sezione MindBooks, i libri della mente https://www.psycore.it/sgpi22-sezione-mindbooks-i-libri-della-mente/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=sgpi22-sezione-mindbooks-i-libri-della-mente Mon, 19 Dec 2022 01:40:21 +0000 https://www.psycore.it/?p=3344 Leggi tutto]]> Per ulteriori approfondimenti, ecco un elenco di libri o pubblicazioni curati da alcuni relatori, seguiti dai rispettivi consigli di letture selezionate (con alcuni commenti).

– Alessandro Novazio

* Maturità psichedelica, Antologia interventi SGPI 19/20. Anima Mundi 2021 (co-curatore)

Libri consigliati:

* Norman Zinberg, Droga,set e setting – Le basi del consumo controllato di sostanze psicoattive. Edizioni gruppo Abele (2020)

Un pilastro della letteratura scientifica sull’uso controllato delle droghe, divenuto testo di studio per tutti i professionisti del settore. Il volume italiano è accompagnato dall’introduzione di Grazia Zuffa e dalla postfazione di Stefano Vecchio e Susanna Ronconi.

* Leonardo Montecchi, Officine della dissociazione, Pitagora 2000

* Sergio Ricossa, La fine dell’economia. Saggio sulla perfezione, Sugarco Edizioni 1986, ristampato da Rubbettino editore 2006

Un irriverente quanto divertente ritratto dell’economia vista come scienza dell’imperfezione. Un libro per tutti: sia per chi di economia capisce poco e vorrebbe capirne un po’ di più, senza per questo però doversi sorbire noiosi trattati, sia per coloro i quali hanno fatto dell’economia un’infrangibile fede.

* Fulvio Gosso, Per una scienza degli stati di coscienza, Altravista 2013

Il tema della coscienza analizzato e sviscerato nelle sue variazioni, nelle sue concezioni storiche e nelle sue definizioni prende spunto dalla consapevole necessità di costituire una nuova disciplina scientifica dedita allo studio degli stati di coscienza. Dalle definizioni empiriche e strutturali alle questioni epistemologiche, dall’analisi bibliografica dei principali autori contemporanei e della letteratura di genere alla definizione psicologica, culturale e sociale del concetto di coscienza, l’autore ci offre un saggio coinvolgente ed affascinante che trascina il lettore grazie al tono incalzante della sua indagine.

* Michael Pollan, Come cambiare la tua mente, Adephi 2019

– Carolina Camurati

Libri consigliati:

* Huxley, Aldous. Moksha. Scritti sulla psichedelia e sull’esperienza della visione. Mondadori, 2018

* Coppo Piero, Girelli Stefania. Schiudere soglie. Vie per la salute e la conoscenza. Colibrì edizioni, 2017

* Leonzio Ugo. Il volo magico. Storia generale delle droghe. 1969

* Leary Timothy. Il grande sacerdote. La bibbia della rivoluzione psichedelica. 1968

* McKenna Terence. Vere allucinazioni. Shake edizioni, 1989

– Leonardo Montecchi

I miei libri:

* Implicazione, Interpretazione. Sensibili alle foglie

* L’ombra dell’Angelo. Sensibili alle foglie

* Officine della dissociazione. Pitagora

* Varchi, l’orizzonte della prevenzione. Sensibili alle foglie

Libri consigliati:

* Michael Pollan: Come cambiare la tua mente. Adelphi

* Georges Lapassade: Dallo sciamano al raver. Saggio sulla transe. Jouvence

* William S. Burroughs: Il pasto nudo. Adelphi

* Ka-Tzenik: Shiviti una visione. Sensibili alle foglie

* Philip Dick: un oscuro scrutare. Fanucci

– Katya Saro

Pubblicazioni:

* K. Saro, P. Coba Santamaria Valorizacion y defesa de la biodiversidad como fuente de desarrollo humano Univesità Politecnica Salesiana Ecuador La Granja 8 2008 25-28

* D. Rossi, A. Guerrini, S. Maietti, R. Bruni, G. Paganetto, F. Poli, L. Scalvenzi, M. Radice, K. Saro, G. Sacchetti. Chemical fingerprinting and bioactivity of Amazonian Ecuador Croton lechleri Müll.Arg. (Euphorbiaceae) stem bark essential oil: a new functional food ingredient?. Food Chemistry. 126, 2011, 837 – 848. (I..F.. 3.146; Rank = 6/118).

Libri consigliati:

* VERE ALLUCINAZIONI, Terence McKenna

* LA PROFEZIA DELLA CURANDERA, Huarace Mandami Hernan

* BOTANICA E CHIMICA DEGLI ALLUCINOGENI, R.E. Schultes, A.Hoffman

* LE PIANTE SACRE. Allucinogeni di origine vegetale, Gilberto Camilla

* AYAHUASCA: LA LIANA DEGLI SPIRITI: il sacramento magico-religioso dello sciamanismo amazzonico. Walter Menozzi

– Fabrizio Serrao

Libri consigliati:

* Le porte della percezione, Aldous Huxley

* Le piante sacre, Gilberto Camilla

* Il grande manuale delle droghe, Louis Lewin

* L’isola del Tonal, Carlos Castaneda

* Viaggio di guarigione, Claudio Naranjo

– Gianluca Toro

I miei libri:

* 2004, Animali psicoattivi. Stati di coscienza e sostanze di origine animale, Nautilus, Torino

* 2005, Sotto tutte le brume, sopra tutti i rovi. Stregoneria e farmacologia degli unguenti, Nautilus, Torino

* 2007, Salvia divinorum, il piccolo principe, Nautilus, Torino

* con B. Thomas, 2007, Drugs of the Dreaming. Oneirogens: Salvia divinorum and other Dream Enhancing Plants, Park Street Press, Rochester

* 2010, Flora psicoattiva italiana. Piante eccitanti, allucinogene e sedative del territorio italiano, Nautilus,Torino

* 2014, La radice di Dio e delle streghe. Miti e riti della mandragora dall’antichità ad oggi, Yume, Torino

* 2017, DMT. Usi, fenomenologia e ipotesi, Avvicinamenti Autoproduzioni, Pinerolo

* 2017, L’ombra mortale della notte. Storia antica e moderna della belladonna, Yume, Torino

* 2018, Il risveglio della bestia. Droghe, terogeni e allucinogeni nelle culture tradizionali., Yume, Torino

* con G. Samorini, 2019, Giusquiamo. Fra ebbrezze rituali e medicine tradizionali, Yume, Torino

* 2019, Percezioni di realtà. Le droghe nella vita e nelle opere di P.K. Dick, Nautilus, Torino

* 2020, Ketamina. L’anestetico psichedelico, Nautilus, Torino

* 2021, Alberi-fungo e funghi nell’arte cristiana. Origine e sviluppo di un’iconografia, Avvicinamenti Autoproduzioni, Pinerolo

* 2021, Triptamine psichedeliche, Avvicinamenti Autoproduzioni, Pinerolo

* 2022, Amanita muscaria, il fungo che cura. Due testi della letteratura medica del ’700, Yume, Torino

* 2022, Amanita muscaria. Simboli, tradizioni, iconografia, Nautilus, Torino.

– Giuseppe Cazzetta

Libri consigliati:

* Il mondo come volontà o rappresentazione, Arthur Schopenhauer

* L’avvoltoio, Franz Kafka

* Kava, the pacific elixir, Vincent Lebot

* Flora psicoattiva italiana, Gianluca Toro

* Kabbo’s !Kwaiń: The Past, Present and Possible Future of Kanna, Nigel Gericke, MD

– Claudio Catalano:

I miei libri:

* Mindspace. La costruzione dello spazio immaginario, Meltemi editore 2018

Il mondo segreto della mente può diventare scenario di visioni rivoluzionarie e segnare il mondo individuale che ci distingue in quanto individui. All’interno della produzione artistica e scientifica di ogni epoca, è possibile rintracciare opere che hanno permesso di riconfigurare il nostro spazio vitale, di immaginare spazi inesistenti e di vedere con nuovi occhi oggetti quotidiani. Opere che possono essere considerate degli autentici generatori di spazi immaginari. In questo libro se ne analizzeranno alcune che si sono rivelate generatrici di importanti suggestioni spaziali; opere ed eventi che rivestono una peculiare importanza per la comprensione di una rivoluzione della mente colta nel suo operare attraverso protesi di senso che hanno amplificato le capacità delle nostre naturali porte della percezione.

* Le forme dell’aria. Atmosfere come stati d’animo fra arte, letteratura e architettura, Meltemi editore 2020

Un legame invisibile unisce spazi e atmosfere agli stati d’animo. Una corrispondenza risonante tra la transitorietà dei fenomeni atmosferici e quella dei nostri pensieri, che travalica i confini fra l’interiorità dell’uomo e l’esteriorità del mondo. Fin dall’antichità, attraverso l’arte, la letteratura e l’architettura, l’uomo ha cercato di raffigurare e padroneggiare tali rapporti, approntando tecniche capaci di catturarne l’essenza pur di tentare quel viaggio di ritorno al tempo dell’infanzia dell’umanità, quando lo spazio interiore era tutt’uno con quello della vastità dell’orizzonte, con il lento incedere dei corpi celesti e con le evanescenti forme disegnate dalle nuvole. Spazi ineffabili si sono condensati nelle forme delle cose e dei nostri pensieri, permettendoci l’illusione di essere divisi da questo mondo che, di fatto, filtra da ogni poro della nostra esistenza, consegnandoci alla sua primaria e indivisibile unità.

* Lo spazio e la psiche. Un affascinante viaggio nelle dimensioni dello spazio e nel mondo della psiche. Crisalide editore, 2022

In questo suo libro, l’autore ripercorre l’affascinante storia dello sviluppo della coscienza umana dalla preistoria ai nostri giorni. Egli si sofferma in particolar modo sull’influenza che i vari tipi di insediamenti umani che si sono succeduti nel tempo hanno esercitato su tale sviluppo. Il lettore si trova così coinvolto in
un lungo viaggio che, partendo dalle grotte paleolitiche in Francia, gli fa visitare il Labirinto del Minotauro di Cnosso, il Cerchio di pietre di Stonehenge, i primi insediamenti umani in Mesopotamia e numerosi altri siti di immenso interesse.

* Il ventre arcaico. Il mito della dea madre e l’origine dello spazio e del tempo, Intermedia edizioni 2022

Un impercettibile rumore di fondo collega luomo contemporaneo al mondo dellEuropa preistorica, scenario di un lungo inizio che condusse i primi umani verso una visione della natura intesa come un tutt’uno vivente, manifestazione di un principio femminile da cui ogni cosa proveniva e in cui ogni cosa faceva ritorno. Il primo autentico atto creativo rappresentato dal concepimento e dalla nascita ci riporta inesorabilmente allorigine del genere umano e allo sviluppo della coscienza. Il ventre materno della Dea Madre preistorica fu il primo spazio da cui altri spazi emersero e si differenziarono nel ciclo continuo del tempo primordiale. Nelle prime enigmatiche forme dell’;arte preistorica e protostorica è impressa l’essenza di un pensiero antico eppur attuale: le prime domande sulla natura dello spazio e del tempo restano le ultime con le quali luomo contemporaneo deve ancora confrontarsi.

Libri consigliati:

* Bucke R.M., La coscienza cosmica, uno studio sull’evoluzione della mente umana, Edizioni Crisalide, Latina 1998.

* Huxley A., Moksha. Scritti sulla psichedelia e sull’esperienza della visione, Mondadori, Milano, 2018

* Jünger E., Avvicinamenti – Droghe ed ebrezza, Guanda editore, Parma 2006.

* Michaux H., Conoscenza degli abissi, Quodlibet, Macerata, 2006.

* Debord G., Ecologia e psicogeografia, Eleuthera editrice, Milano 2020

–Marco Mazzocca

I miei scritti:

* Sommaggio, P.; Mazzocca, M.; Gerola, A. & Ferro, F. (2017). “Cognitive liberty. A first step towards
a human neuro-rights declaration”. BioLaw Journal – Rivista di BioDiritto (3). Doi:
https://doi.org/10.15168/2284-4503-255

Letture consigliate:

* Bublitz, C. (2016) “Moral Enhancement and Mental Freedom”. Journal of Applied Philosophy,
33/1, 2016, pp. 88-106.

* Degrazia, D. (2014) “Moral enhancement, freedom, and what we (should) value in moral
behavior”. Journal of Medical Ethics, 40/6, 2014, pp. 361–368.

* Fuselli, S. (2021) “Neurocorrection: on the use of neurodevices for criminals”. Teoria e Critica della
Regolazione Sociale, n. 1, Doi: 10.7413/19705476046

* García-López, E.; Muñoz, J.M & Andorno, R. (2021) “Editorial: Neurorights and Mental Freedom:
Emerging Challenges to Debates on Human Dignity and Neurotechnologies”, Front Hum Neurosci. doi: 10.3389/fnhum.2021.823570

* Hildt, E. & Franke, A.G. (2013) Cognitive enhancement: an interdisciplinary perspective, Dordrecht:
Springer

– Domenico Sciajno

I miei libri:

* Vibrazioni sonore per il corpo e la mente. La biosonologia e l’Arte in ascolto. Psiche 2 editore

Bio (vita) sono (suono) logia (dialogo) è il neologismo che ho coniato per indicare la complessa interazione che esiste tra i fenomeni sonori e quelli biofisici. Questo saggio affronta il vasto ed affascinante campo che esplora il rapporto tra la nostra struttura (biofisica, neuronale e psichica) ed il suono da due prospettive complementari: l’ambito olistico e terapeutico e l’ambito creativo ed artistico. Sullo sfondo di entrambi gli ambiti stanno da un lato le antiche conoscenze sul potere del suono e dall’altro i sistemi di rilevamento di dati biofisici e le nuove tecnologie che assottigliano sempre di più il confine tra arte e scienza.
Un intero capitolo è dedicato a testimonianze selezionate tra le tante offerte da chi negli ultimi anni si è sottoposto all’ascolto biosonologico.
In più di venti anni di esplorazione in qualità di musicista e ricercatore ho affrontato la materia in modo empirico ma consapevole ed ho potuto espandere la mia conoscenza interiore ed esteriore grazie alle implicazioni extramusicali che il suono comporta.

Libri consigliati:

* Buchanan, Gary Robert. Sona: Healing with Wave Front BIOresonance. Reno, Nev.: Gary Robert Buchanan & The Music Guild, 2008.

* Clynes, Manfred. Music, Mind, and Brain: The Neuropsychology of Music. New York: Plenum Press, 1982.* Cole, K. C. Sympathetic Vibrations: Reflections on Physics as a Way of Life. New York: Bantam, 1984.

* Cook, Pat Moffitt. Music Healers of Indigenous Cultures. Bainbridge, Wash.: Open Ear Press, 1997 and 2004.

* Electrophysiologic characteristics of respiratory of the Transcendental Meditation by Badawi K; Wallace RK; Orme-Johnson D; Rouzere AM.

Bernardo Parrella

I miei libri

* Rinascimento Psichedelico: La riscoperta degli allucinogeni dalle neuroscienze alla Silicon Valley, ebook autoprodotto, 2017-8

Attenta panoramica sull’odierna riscoperta degli allucinogeni in ambito medico, psicoterapeutico, spirituale, creativo e culturale. Ampio spazio è riservato agli ultimi sviluppi della ricerca scientifica in corso nel mondo e alle possibili applicazioni di Lsd, Mdma, psilocibina e altri enteogeni per la psicoterapia, le dipendenze e vari disturbi mentali. Si parla anche del crescente interesse per le cerimonie indigene tradizionali basate sugli allucinogeni, con specifiche informazioni sulle varie sostanze e un intero capitolo dedicato al diffuso ricorso alle “microdosi psicoattive” in molti ambiti odierni. Ci sono poi sezioni dedicate al contesto storico-culturale e all’ampia produzione artistica legata all’intero “fenomeno”, portando in primo piano l’impegno di ricercatori e scrittori, creativi ed esperti che danno vita a questo revival globale in maniera aperta e collaborativa.

* Ralph Metzner, Enteogeni. alleati per la rinascita spirituale, AnimaMundi 2021 (traduttore)

In questa monografia Ralph Metzner raccoglie cinquant’anni di ricerche e di esperienze intorno alle sostanze enteogene, utilizzate fin dai tempi antichi a scopi terapeutici, visionari e conoscitivi. Con rigore scientifico e chiarezza divulgativa, Metzner ne illustra il valore rituale, curativo e spirituale, le modalità di utilizzo, gli effetti.
Dalle cerimonie tradizionali dei nativi (con peyote, ayahuasca, ibogaina) ai circoli autogestiti e sperimentali (con cannabis, salvia, psilocibina) fino alle moderne sessioni psicoterapeutiche con i classici derivati chimici, il volume si pone come guida autorevole e dettagliata per esperienze psichedeliche sicure a ogni livello e per ogni tipo di ‘viaggiatore’, accompagnandolo attraverso le fasi e i momenti cruciali del percorso: intenzione e preparazione, pratiche idonee per rispettare lo spirito-medicina, precauzioni per evitare problemi e “bad trips”, cerimonie conclusive e integrazione successiva.

* Maturità psichedelica, Antologia interventi SGPI 19/20. Anima Mundi 2021 (co-curatore)

Libri consigliati:

* Psychedelic Prophets: The Letters of Aldous Huxley and Humphry Osmond (McGill-Queen’s University Press, 2018)

* Aldous Huxley, Moksha. Scritti sulla psichedelia e sull’esperienza della visione (Mondadori, 2018)

* William Richards, Sacred Knowledge: Psychedelics and Religious Experiences (Columbia University Press, 2018)

* Stanislav Grof, L’ultimo viaggio. La coscienza nel mistero della morte. Dalle antiche pratiche sciamaniche alle nuove cartografie della psiche (Feltrinelli, 2017)

* How Psychedelics Can Help Save the World: Visionary and Indigenous Voices Speak Out (Park Street Press, 2022)

– Manuel Baldo Baldassarri

Libri consigliati:

* Kevin Feeney, Fly Agaric: A Compendium of History, Pharmacology, Mythology, & Exploration

* Baba Masha e James Fadiman, Microdosing amanita Muscaria

* Bil Harret, Amanita Muscaria microdosing

* Christian Rätsch, The encyclopedia of psychoactive plants

* Albert Hoffmann, Christian Rätsch e Richard Evans Schultes, Piante degli dèi

– La Grotta del “Non so”

Libri consigliati:

* Carol K.Anthony, Guida all’I-Ching, Verde chiaro edizioni.

* Sri Nisargadatta Maharaj, il Nettare dell’Immortalità, Ubaldini editore.

* Jayashri Gaitonde, Meditare con Nisargadatta Maharaj, Ubaldini editore.

* Nisargadatta Maharaj, alla sorgente dell’essere, Aequilibrium ed.

* Chandra Candiani, Questo immenso non sapere, conversazioni con alberi, animali e il cuore umano, Einaudi

– Mario Lorenzetti

Libri consigliati:

* Stanislav Grof, Psicologia del futuro. Sviluppi della moderna ricerca sulla coscienza, Spazio Interiore, 2015

* C. Michael Smith, Jung e lo Sciamanesimo, Amrita edizioni, 2018

* Stanislav Grof e Christina Grof, Respirazione olotropica. Teoria e pratica. Nuove prospettive in terapia e nell’esplorazione del sé, Feltrinelli, 2020

* Stanislav Grof, LSD. L’innovativa ricerca psichedelica nei reami dell’inconscio. La nuova mappa della psiche, Shake edizioni, 2021

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Video-registrazioni di SGPI22 https://www.psycore.it/videoregistrazionisgpi22/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=videoregistrazionisgpi22 Sat, 17 Dec 2022 19:26:03 +0000 https://www.psycore.it/?p=3357 Leggi tutto]]> La quarta edizione degli Stati Generali della Psichedelia in Italia (SGPI2022) si è conclusa. Per seguire le videoregistrazioni integrali delle due giornate, occore compilare questo modulo online e sarà comunque gradito un contributo libero, etico e consapevole.

Con un contributo minimo di 30€ si riceverà gratuitamente anche una copia dell’antologia “Verso la maturità psichedelica”, raccolta di interventi dalle edizioni 2019 e 2020 degli SGPI.

In tal modo si avrà accesso al relativo gruppo privato su Facebook contenente i video, dove si potrà anche partecipare alle successive conversazioni con i relatori e gli ospiti dell’evento. E grazie mille!

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