Santo Daime Italia: necessaria la tutela legale dell’uso rituale del sacramento ayahuasca

In merito al recente decreto ministeriale che ha inserito le due piante da cui vengono estratti i principi attivi dell’ayahuasca nella Tabella I delle sostanze stupefacenti del Testo Unico sulle droghe, riceviamo e volentieri pubblichiamo questo commento a cura del Santo Daime Italia (ICEFLU, Chiesa Italiana del Culto Eclettico della Fluente Luce Universale). Contatti: info@santodaime.it

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Premesso che riteniamo che il proibizionismo sia qualcosa di diseducativo, e che ci possano essere delle vie di mezzo tra la totale liberalizzazione e la totale chiusura per le sostanze, comprendiamo comunque che ci siano delle motivazioni concrete del governo per aver emanato questo decreto. In particolare, immaginiamo che la pressione sia venuta dalle forze dell’ordine e dai giudici.

Condividiamo anche, da un certo punto di vista, questa scelta, perchè negli ultimi anni l’ayahuasca è diventata una moda molto diffusa. Infatti, seppur oltre al Santo Daime ci siano altri gruppi seri che fanno le cose fatte bene, purtroppo ci sono diversi altri gruppi non seri. Questi ultimi fanno queste attività a scopo di lucro, in modo non sicuro e non protetto, utilizzando anche modalità di marketing come pubblicità su internet con i prezzi (anche alti) o locandine su WhatsApp.

Logico che in particolare noi delle chiese del Santo Daime siamo particolarmente coinvolti da questo provvedimento, perchè abbiamo una tradizione di trent’anni in Italia con centinaia di seguaci e migliaia di simpatizzanti.

Dato che la trasparenza e la legalità sono sempre state un punto di forza dell’ICEFLU, ci vediamo costretti a sospendere le nostre pratiche religiose. Quindi sono centinaia le persone che, abituate tutti i mesi e tutte le settimane a partecipare alle loro pratiche religiose, non possono più esercitare la loro libertà di culto. Questo, da un altro punto di vista, è sicuramente una cosa grave, che crea un danno che non ha prezzo, inestimabile.

Detto questo quindi crediamo che, seppur ci siano state delle buone ragioni alla base, il decreto non abbia tenuto in considerazione quelli che sono gli usi controllati, che hanno rischi minimi, se non nulli, per la salute e per l’ordine pubblico, in particolare. Sicuramente cercheremo di lavorare per far valere i nostri valori e i nostri diritti, in particolare anche mostrando che ai nostri lavori spirituali, che realizziamo da trent’anni in Italia con il coinvolgimento di centinaia di persone (ad esempio nel 2008 ad Assisi e nel 2015 a Reggio Emilia abbiamo fatto dei lavori con più di 300-350 persone contemporaneamente) non abbiamo avuto problemi di nessun tipo, né di salute né di ordine pubblico.

Crediamo quindi sia necessaria una protezione legale dell’uso rituale del sacramento Santo Daime nel contesto religioso controllato dei nostri lavori spirituali, dato che, essendo minimi i rischi per la salute e per l’ordine pubblico, deve essere preservato il diritto costituzionale alla libertà di culto.

Aggiungiamo che le chiese del Santo Daime hanno delle deroghe alla legge sugli stupefacenti per uso rituale in un contesto controllato religioso in stati come Brasile, Perù, Stati Uniti e Canada.

2 commenti su “Santo Daime Italia: necessaria la tutela legale dell’uso rituale del sacramento ayahuasca”

  1. Questa discriminazione onnipresente tra profano e religioso inizia a farmi venire un po’ la nausea, anche perchè è il secondo il campo preferenziale in cui attecchiscono psicosi e deliri mistici.
    Non capisco perchè adepti e praticanti dovrebbero avere un trattamento di favore rispetto a chi vuole studiare la farmacologia di queste specie o il proprio incoscio senza coinvolgere la beate vergina maria o qualche sedicente madrina.
    Al contrario, la protezione legale dovrebbe coinvolgere tutti i consumatori, escludendo solamente chi lucra o comunque ne fa un uso diverso dal consumo personale.
    Un contesto controllato non deve per forza essere religioso, così come un contesto religioso non è necessariamente sicuro perchè rituale. Non è l’aspetto profano il problema di certi gruppi, anzi un po’ di pseudoscienza e di misticismo viene sempre incluso nel pacchetto d’acquisto.
    Con la messa al bando delle specie Banisteriopsis caapi e Psychotria viridis anche la coltivazione viene bandita, quei pochissimi appassionati che erano riusciti a coltivare queste specie esotiche dovranno teoricamente sbarazzarsene.
    Gente che dovrebbe invece essere tutelata molto più dei mediocri che vanno a consumare passivamente un servizio e una bevanda presso il Santo Daime o un altro gruppo.

  2. Una riflessione che condivido. Personalmente però non polarizzerei la situazione . Le religioni godono di una storica rendita di posizione. Per me questo non è un problema anzi è il motivo da cui partire ad allargare a tutti questo privilegio annullandolo così di fatto. Ne caso poi della proibizione dell’Ayahuasca in Italia, il legislatore l’ha negata anche alle religioni azzerando il privilegio che anche in passato NON era, ad onor del vero, e nel caso del Daime (in Italia e Francia) concesso per quel motivo.

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