Assenzio e artemisia

FOLKLORE

L’assenzio era dedicato alle dee Artemide e Diana e veniva considerato un erba protettrice e profetica in tutto il mondo antico; i soldati romani lo mettevano dentro i sandali per correre più veloce e per più tempo durante le merce. In Cina e Giappone veniva tenuto sugli usci per allontanare i malanni e gli spiriti maligni; stesso uso ebbe nell’Europa medievale dove veniva ritenuto un dono fatto dai tritoni all’umanità. I nativi americani ne lodavano le proprietà purificatrici. È stato anche l’ingrediente principale della birra prima dell’avvento del luppolo e veniva fumato come tabacco dai marinai. In Sicilia gli anziani facevano lo stesso con l’Artemisia arborescens, una pianta molto vicina all’absinthium.

LIQUORE

Nel 1792 il medico francese  M. Pernod creò la ricetta del famoso liquore denominato assenzio come rimedio fitoterapico. La ricetta è molto complessa e comprende la macerazione dell’Artemisia insieme a melissa, issopo, angelica, anice stellato, dittamo di Creta, ginepro, noce moscata, veronica, semi di anice  e di finocchio; il sapore della bevanda risultante era estremamente amaro. Nel corso del XX secolo venne bandito in diversi stati USA per via del suo potenziale allucinogeno che si imputava al tujone, un terpenoide presente nell’Artemisia [1]. In realtà non era il tujone a causare gli effetti psicoattivi ed i danni cerebrali, ma l’alcol. Il tujone non è pericoloso nè allucinogeno se non a dosi estreme e nell’assenzio, che era un enorme cocktail, ce n’era ben poco [2].

PSICOATTIVITA’ DEL TUJONE

Si credeva che data la somiglianza strutturale con il THC il tujone espletasse la sua azione psicoattiva attraverso l’azione sui recettori dei cannabinoidi, ma si è scoperto che avesse una bassa affinittà per questi recettori insufficiente ad avocare effetti simili a quelli della cannabis [3]. Studi sugli animali dimostrano che agisce come inibitore del recettore GABA-A causando eccitazione e convulsioni in base alla dose [4]. Nell’assenzio è presente in quantità relativamente bassa insieme ad altre sostanze dal potenziale psicotropo come l’acido rosmarinico, l’eucaliptolo, la canfora ed altri composti aromatici.

POTENZIALE ONEIROGENO

Estratti di Artemisia absinthium sono potenti attivatori dei recettori muscarinici e nicotinici (IC50 <1mg/ml), con un azione comparabile a quella del cloridrato di carbamilmetilcolina.  Come altri agenti colinergici sono molto efficaci nello stimolare l’attività onirica e la memoria al risveglio. La specie absinthium (l’assenzio impiegato anche per la famosa bevanda alcolica) è stata studiata anche dal punto di vista cognitivo per via delle sua azione sui recettori nicotinici e muscarinici [5]. Ciò è supportato da alcune evidenze sperimentali che riportano un aumento della crescita nervosa mediante il fattore di crescita nervoso e le cellule PC12D [6]. In un altro studio sono state analizzate diverse specie Europee impiegate tradizionalmente pertrattare disturbi della memoria. Estratti di Artemisia absinthium, Melissa officinalis e diverse specie di Salvia risultarono estremamente potenti come colinergici (IC50 <1mg/ml), con un azione comparabile a quella del cloridrato di carbamilmetilcolina. Bassi livelli di colina che spiegano non più del 5% dell’azione su recettori nicotinici e muscarinici sono stati rilevati negli estratti [7].

TOSSICITA’

Un estratto di assenzio è stato testato nei ratti in una ricerca di 13 settimane nelle concentrazioni di 0,0125% 0,5% e 2% senza riscontrare sintomi da tossicità [8]. In uno studio a doppio cieco condotto su pazienti affetti da steatosi epatica, ha dimostrato di alleviare i sintomi senza manifestare nessun effetto collaterale [9]. Il tujone stesso è neuroprotettivo, solo oltre una certa soglia diventa neurotossico e può causare convulsioni ed altri sintomi importanti. Nella bevanda per esempio i dosaggi del tujone non erano pericolosi quanto la gradazione alcolica [10].

MTC

L’Artemisia si usa da sempre in medicina tradizionale cinese per l’antica pratica della “moximbustione”: la pianta secca in polvere viene bruciata in prossimità delle pelle per riscaldarne le strutture superficiali e profonde. Studi sperimentali hanno dimostrato che quest’azione è compatibile con l’attivazione dei recettori del calore e di quelli polimodali.
Parte dell’effetto terapeutico sembra dovuto anche alla radiazione energetica non termica. Alcuni ricercatori ipotizzano che questa tecnica possa diffondere nella circolazione sistemica dei composti farmacologicamente attivi prodotti dalla stimolazione del tessuto connettivo, vascolare, linfatico e nervoso dell’area irradiata con benefici su metabolismo e termogenesi degli organi coinvolti. Inoltre lo stimolo fotoelettrico sembra attivare le difese delle cellule anomali [11].

FARMACOLOGIA

Antiossidante
Estratti a base di assenzio hanno mostrato un importante azione di scavanging nei confronti dei radicali liberi anione superossido, perossido d’idrogeno, ossido nitrico e radicale idrossile; oltre ad un significativo potere di riduzione [12].

Nootropico
Un estratto di assenzio ha dimostrato di agire sui recettori nicotinici e muscarinici negli omogenati della membrana corticale della corteccia cerebrale ad un valore IC50 inferiore a 1 mg/ml [13]. In un altra ricerca ha potenziato la crescita dei neuriti nelle cellule PC12D modulando l’azione del fattore di crescita nervoso [14].

Neuroprotettivo
L’assenzio ha ridotto il volume dell’infarto cerebrale, lo stress ossidativo e i deficit neurologici nei ratti con danni cerebrali da ischemia focale e riperfusione, suggerendo utili applicazioni della cura dell’ictus [15]. Inoltre protegge dalle alterazioni neuronali e gliali indotte dal piombo [16] e ristora l’equilibrio antiossidante nel cervello danneggiato dal mercurio [17].

Epatoprotettivo
L’estratto idroalcolico di assenzio protegge il fegato dal paracetamolo e dal tetracloruro di carbonio (CCl4) ostacolando l’aumento della transaminasi sierica attraverso l’inibizione degli enzimi farmaco-metabolizzanti microsomiali (MDME) e il blocco dei canali del calcio [18]. Preserva l’integrità strutturale della membrana cellulare riducendo l’attività dell’alanina (ALT) e dell’aspartato aminotrasferasi (AST) [19]. L’epatossicità dovuta al contenuto tujone diventa rilevante solo a dosaggi estremamente alti, in cui come altri antiossidanti si comporta paradossalmente da proossidante e profinfiammatorio [20].

Antiulcera
Estratti a base di assenzio ricchi di saponine e zuccheri glicosidici hanno protetto le cavie dall’ulcera da acido salicilico riducendo il volume di succhi gastrici e la secrezione acida [21].

Immunomodulante
I polisaccaridi isolati dall’assenzio inducono la risposta Th1 e stimolano la produzione di ossido nitrico [22]. Inoltre estratti di assenzio sopprimono il TNF-α ed accelerano la guarigione nei casi di morbo di Crohn [6].

Antinfiammatorio
I flavonoidi e i sesquiterpeni dell’assenzio sono potenti antinfiammatori che agiscono attraverso mediatori come istamina, serotonina, bradichinine e prostaglandine. La caruifolina D isolata dalla pianta è stata proposta come potenziale terapia per il trattamento delle patologie neuroinfiammatorie [7].

Analgesico
Estratti a base di assenzio hanno mostrato potenti effetti analgesici probabilmente mediati dal sistema colinergico, serotoninergico, dopaminergico e oppiodergico [23].

Antipiretico
Estratti a base di assenzio hanno esibito effetti antipiretici comparabili con l’aspirina senza mostrare effetti tossici fino a 1,6g/kg [24].

Antidepressivo
Un estratto a base di parte fiorita di assenzio ha ridotto nelle cavie l’immobilità al test di sospensione della coda e di nuoto forzato[25].

MAO-Inibitore
Alcuni flavonoidi ( jaceosidina, eupafolina, apigenina) e le cumarine (aesculetina, esculetin-6-metiletere e scopoletina) hanno dimostrato di inibire l’enzima MAO con valori IC50 compresi tra i 18.5 e i 72.9 µmol [26].

Antitumorale
Estratti di assenzio alla dose di 25 μg/mL hanno attivato la caspase-7 e la sovraregolazione della proteine pro-apoptotiche Bad nelle cellule MCF-7; alla dose di 20 μg/mL ha indotto la sovraregolazione delle proteine Bcl-2 nelle cellule MDA-MB-231. Inattiva inoltre MEK1/2 e ERK1/2 in entrambi i tipi di cellule [27]. L’artemisina isolata dall’assenzio ha esibito una marcata attività antitumorale contro il melanoma B16 [28]. L’acido clorogenico invece è un potente antiossidante e ha effetti inibitori sulla formazione di tumori nel largo intestino, fegato e lingua [29].

Ipolipidico
Estratti alcolici a base di assenzio hanno ridotto il colesterolo e i trigliceridi nei conigli [30]. Si ipotizza che l’azione sia dovuta all’effetto colestatico della pianta sul fegato, mediato dal potenziamento nella rimozione o nel catabolismo delle lipoproteine [31] e/o dell’inibizione degli enzimi idrolitici dei lipidi nei lisosomi [32].

Cellulo-stabilizzante
I flavonoidi presenti nell’estratto di assenzio proteggono gli eritrociti contro lo shock ipotonico [33].

Antibatterico
Estratti alcolici di assenzio sono risultati attivi verso Bacillus subtilis, Staphylococcus aureus, Streptococcus pyogenes, Salmonella typmiruim, Saccharomyces cereviciae, Bacillus cereus, Candida albicans, Streptococcus thermophilus, Pseudomonas aeruginosa, Klebsiella pneumonia subsp. Pneumonia, Staphylococcus hominis, Enterobacter cloaceae, Escherichia coli, Proteus mirabilis, Klebsiella pneumonia subsp. Ozanae, Providencia alcaliaciens, Acinetobacter lwoffi, Pseudomonas pseudoalcaligenes, Pseudomonas fluorescens, Pseudomonas putida, Flavobacterium indologenes, Yersinia enterocolitica, Penicillium brevicompactum, Trichothecium roseum [34].

Antivirale
Gli estratti acquosi sono ricchi di acidi caffeoilici e dicaffeoilquinici attivi nei confrondi del virus dell’HIV: impediscono all’HIV-1 Integrasi di inserire il DNA virale in un cromosoma della cellula ospite [35].

Antiprotozoico
Estratti alcolici di assenzio sono risultati attivi su Trypanosoma brucei, Trypanosoma cruzi, Leishmania infantum , Leishmania donovani, Plasmodium falciparum [36] e Naegleria fowleri [37].

Antimalarico
Estratti acquosi a base di assenzio hanno inibito la crescita del Plasmodium falciparum fino all’89,9% [38].

Antimicotico
Gli oli essenziali distillati dalla parte aerea dell’assenzio hanno inibito la crescita di Candida albicans, Saccharomyces cerevisiae var. chevalieri e Microsporum canis [39].

Antielmintico
Estratti alcolici a base di assenzio sono risultati efficaci quando l’albendazolo come azione antielmintica sui nematodi gastrointestinali delle pecore [40].

Insetticida ed acaricida
L’olio essenziale dell’assenzio ha forti propriettà acaricide, insetticide e repellenti verso mosche, zanzare ed altri insetti [21].

Erbicida
Le radici dell’assenzio secernono un lattone chiamato absintina che inibisce la crescita delle piante circostanti [22].

 

FONTI

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