Datura e Brugmansia sono piante che hanno popolato l’immaginario collettivo sin dall’età del bronzo. Compatibilmente con l’alta capacità di adattamento a diverse condizioni ambientali che ha permesso alle specie di spostarsi attraverso il globo, ritroviamo tracce del loro impiego medicinale e rituale in tutto il mondo.
Nel corso del tempo, anche per via della loro tossicità e per gli effetti delirogeni indotti dagli alti dosaggi, l’uso medicinale è stato completamente abbandonato. Tuttavia le potenzialità farmacologiche di queste specie, ormai coltivate come ornamentali, rimangono straordinarie.
BOTANICA
La tribù delle Daturae appartiene alla famiglia delle Solanaceae ed è carattarizzata dagli appariscenti fiori a tromba. Queste piante sviluppano alti livelli di alcaloidi tropanici come metaboliti secondari che sono stati utilizzati per le classificazioni tassonomiche.
La divisione dei due generi Datura e Brugmansia è molto controversa, alcuni autori consideravano la seconda come una sezione del genere Datura. Anche l’identità delle sezioni Stramonium, Dutra e Ceratocaula in base alla posizione e dalla deiscenza del frutto non è accettata allo stesso modo dai vari autori.
Già nel 1999 Mace aveva proposto Datura ceratocaula l’anello di connessione primitivo tra i due generi, confermando la presenza delle 3 sezioni oltre a spostare la discolor in mezzo tra Dutra e Stramonium [1].
In un altro studio le Daturae sono state divise in due gruppi in base alla concentrazione di composti 3,6-disostituiti: il primo con Brugmansia e Datura metel, il secondo con il resto delle specie aventi un livello inferiore di questi composti. Data l’unicità del profilo chimico della ceratocaula rispetto al resto, gli autori hanno negato la possibilità che legasse Brugmansia e Datura [2].
Analisi filogenetiche recenti hanno confermato la monofilia della tribù Daturae e la distinzione dei due generi Datura e Brugmansia. La ricerca ha rilevato la presenza di due diverse linee genetiche: quella della Datura ceratocaula che corrisponde alla sezione monospecifica Ceratocaulis e un altra da cui si sono sviluppate il resto delle specie del genere.
Data la polifilia della sezione Dutra gli autori hanno proposto la divisione in due sole sezioni: Datura con le specie arenicola, discolor, ferox, quercifolia, kymatocarpa, leichhardtii e stramonium; Dutra con inoxia, lanosa, metel, reburra e wrighttii.
Le due sezioni sono chiaramente distinguibili dal margine del seme [3].
STORIA ED ARCHELOGIA
L’origine del termine neo-latino stramonium non si conosce bene: secondo alcuni autori deriva dal nome della pianta in greco antico, in latino si traduce con la perifrasi “mandato a morire.
Nel XVI secolo a Venezia con stramonia si ci riferiva alla Datura metel, lo stramonio infatti si è diffuso in un secondo momento e il nome è stato trasferito da una specie all’altra. Datura deriva invece dall’indù dhatur, proveniente a sua volta dal sanscrito dhustura, nome impiegato in India per identificare la Datura fastuosa e metel.
La vecchia ipotesi sulla presenza esclusiva del genere Datura nel Nuovo continente prima del viaggio di Colombo è stata smentita dai reperti ritrovati in Europa, secondo Samorini i dati in Europa sarebbero più antichi e suggerirebbero che lo stramonio sia una pianta autoctona europea oltre che americana [4]. Tuttavia studi filogenetici sembrano smentire questa teoria localizzando il centro di dispersione originale in Messico e sudest degli USA [5].
Alcuni autori per conciliare le evidenze contrastanti hanno elaborato una tesi secondo cui alcune Datura si sarebbero diffuse dall’America all’Europa in tempi precolombiani come è successo per la patata dolce in Polinesia [6].
Non si sa con precisione quando il genere Psilocybe sia originato: in base a dei reperti fossili di Archaeomarasmius, un genere estinto, si stima che la presenza dell’ordine Agaricales risalga al Cretaceo medio [1].
Il genere Desmodium è polifiletico e comprende più di 250 specie diverse tra cui piante annuali, perenni e piccoli alberi distribuiti nelle regioni temperate e tropicali di entrambi gli emisferi, con un particolare concentrazione nel continente americano. La nomenclatura di questo genere è molto confusa e ancora controversa: alcuni autori lo considerano tutt’uno con i generi Codariocalyx, Hylodesmum, Lespedeza, Ohwia e Phyllodium. Gli errori di identificazione sono molto comuni, studi citologici hanno dimostrato una notevole variabilità nella lunghezza dei cromosomi delle varie specie [1].
Il genere Piper include circa 200 specie, 10 di queste vengono largamente impiegate per la produzione di spezie culinarie e fitofarmaci. La kava (Piper methysticum, dal latino “pepe intossicante”) è un cespuglio molto comune in gran parte delle isole dell’Oceano Pacifico. La radice, spesso chiamata erroneamente rizoma, è costituita da un vigoroso fusto principale da cui dipartono delle ramificazioni laterali che terminano in estremità sottili e filiformi.