Programma degli Stati Generali della Psichedelia in Italia 2022 (SGPI22)

SGPI22 Come già annunciato, la quarta edizione degli Stati Generali della Psichedelia in Italia 2022 (SGPI22), si svolgerà il 16 e 17 dicembre p.v. in livestreaming online (le video-registrazionei saranno disponibili tramite questo gruppo privato su Facebook, previo accredito come specificato sotto).

Gli SGPI22 sono indetti dal CCCTo (Centro Cultura Contemporanea Torino) e prevedono diversi interventi e iniziative esterne organizzate autonomamente da alcuni partner del network ma anche da gruppi indipendenti. Qui di seguito il programma complessivo: La prima parte riguarda soprattutto strutture e attività del network mentre la seconda parte propone contributi dei poli del network e dei gruppi indipendenti.

L’accesso alle sessioni è libero previo accredito (occorre compilare questo modulo online) e sarà comunque gradito un contributo libero, etico e consapevole. Con un contributo minimo di 30€ si riceverà gratuitamente anche una copia dell’antologia “Verso la maturità psichedelica”, raccolta di interventi dalle edizioni 2019 e 2020 degli SGPI.

Il target dell’evento riguarda prevalentemente per gli addetti ai lavori — psichiatri, psicologi, psicoterapeuti, medici, farmacologi , farmacisti, anestesisti, counselor, editori, scrittori, etnobotanici, consulenti aziendali, artisti, filosofi, antropologi, ecc., uditori qualificati variamente interessati ed eventualmente studenti delle varie discipline — ma resta aperto anche a chiunque sia interessato all’argomento — prevedendo anche interventi accessibili a un pubblico più generalista. (Qui maggiori dettagli).

Questo di seguito è il programma definitivo, mentre qui c’è una versione più estesa con altre informazioni sui temi, relatori ed eventuali aggiornamenti in tempo reale.

VENERDI’ 16 DICEMBRE 2022

ore 14-14.45: Apertura lavori e commento situazione generale del network.
Alessandro Novazio (ideatore e co-fondatore rete Psy*Co*Re, direttore CCCTo, co-fondatore MeshRooms (PCT consulting) e Agostino Formichella, editore di Eco dai Palazzi, co-fondatore MeshRooms (PCT consulting) [PCT=Psychedelic Consciousness Technology]

14.45 – 15.30: Maturità psichedelica, gettare ponti, libertà cognitiva (Alessandro Novazio)

15.30 – 16.00: Relazione annuale sullo stato della filiera PCT (Agostino Formichella)

16.00 – 16.30: Break

Focus EDT (editoria)

16.30 – 17.00 Panoramica italiana del settore editoriale/informativo

17 – 17.45: MindBooks: L’editoria della mente – Novità editoriali e bibliografia ragionata minima suggerita dai relatori intervenuti agli SGPI22

Focus IO –  Osservatorio Internazionale

17.45 – 18.15: Aggiornamento sullo scenario internazionale (Bernardo Parrella)

18.15 – 18:30 Break

Focus gruppo  FPT  (Frontiere PsicoTerapeutiche)

18.30 – 19.30 Psichedelici in psichiatria?  Pierluigi Lattuada, Leonardo Montecchi e Riccardo Zerbetto – modera Carolina Camurati

19.30 Chiusura lavori

– Serale dopo cena:

Collegamento esterno di 30 minuti con intervento via canale e-TV  “Facciamo finta che” , a cura del gruppo indipendente blogger Lamberti

SABATO 17 DICEMBRE 2022 (Contributi dei partner e dei gruppi indipendenti)

10.30: Inizio lavori

– Facciamo il punto su:

10.35 -10.45: Bocciatura referendum cannabis/ lettera aperta all’ex ministro Speranza  (Alessandro Novazio)

10.45 -11.15: Normativa “anti rave” (Roberto Landolfi)

11.15 – 11.45: Tabellazione ayahuasca (Katya Saro)

11.45 – 12.15: IT/ PCR  La ricerca  in Italia (Serrao) [PCR=Psychedelic Consciousness Research]

12.15 – 12.30 – 15 minuti – AMR, Amanita Muscaria Research (Gianluca Toro e Alessandro Novazio)

12.30-13.00:  Contributo gruppo indipendente Ophidian Pharmakon: Sperimentazioni sui possibili effetti medicinali dell’Amanita Muscaria

13.00-14.30:  Pausa pranzo

14.30: Apertura lavori pomeridiani

14.35 -15.00: Contributo polo partner Istituto di Biosonologia (Domenico Sciajno)

Spazio Ospiti

15.00 – 15.45: Verso un’architettura psichedelica (Claudio Catalano)

15.45-16.30: Essere “padroni” di sé stessi: Dialogo sul concetto di Libertà Cognitiva (Marco Mazzocca)

16.30-16.45: Break

16.45-17.30: Due nonni psichedelici: Ernst Jünger e Albert Hofmann (“DIO” alias Alessandro Paolucci)

17.30-18.30: Tavola rotonda: Situazione dell’informazione e della comunicazione su temi “psichedelici” in Italia (G. Cazzetta, E. Bosio, A. Novazio, modera A. Formichella)

18.30-19.00: Contributo Gruppo Ricerca  SNOC (Leonardo Montecchi / Annalisa Valeri)

19.00 Sintesi e chiusura dei lavori

– Altri eventi programmati nei giorni 16 e 17 dicembre senza livestreaming online:

Contributo gruppo indipendente  Transpersonal-training, Respirazione Olotropica Italia, Francia, Svizzera. Formazione.  Mario Lorenzetti

Contributo gruppo indipendente la Grotta del “Non so”

Meditazione di gruppo – Ci troviamo nel presente dando priorità al NON SÒ. Diamo spazio al percepire l’ignoto – Psichedelia e meditazione

The Mushroom Speaks: reti miceliali per salvare l’anima del mondo

Nel nuovo ventennio, il fungo è tornato a parlare? O forse non ha mai smesso di farlo, pur se a modo suo? Un dilemma-esperienza che trova un brillante rilancio in un nuovo documentario svizzero, centrato sul rapporto fra il genere umano e quelli che potrebbero essere, secondo Terence McKenna, i nostri principali alleati per sfuggire all’autodistruzione. È così che vengono presentati i funghi in questa interessante opera, che coniuga ricerca scientifica ed artistica, insieme a molto altro. The Mushroom Speaks si colloca sul filone inaugurato dal documentario Fantastic Fungi (2019) ed è ispirato al libro L’ordine Nascosto (2020) di Merlin Sheldrake, riagganciandosi anche sul grande schermo all’odierno revival psichedelico.

 

Non a caso la stessa autrice, Marion Neumann, mi racconta, all’esterno della sala cinematografica occupata di Parigi “La Clé”, che l’ispirazione del film è stata squisitamente psichedelica. Senza però limitarsi ai soli funghi del genere Psilocybe, il documentario espone svariate ricerche sul campo, fornendo una visione quanto più trasversale possibile della (meritata e necessaria) rivalutazione oggi in corso anche per il mondo fungino. Basti citare, per esempio, lo stimolante saggio The Mushroom at the End of the World (2021) dove l’antropologa Anna Tsing spiega fra l’altro come certi funghi possono aiutarci a sopravvivere all’antropocene, per esempio ripulendo i territori contaminati da radiazioni nocive e altro.

Utilizzare i poteri fungini per aiutare l’umanità è un’idea sposata e applicata con solerzia dagli adepti alla “micologia radicale”: ricercatori, il più delle volte indipendenti, che sulla scia di Merlin Sheldrake e Paul Stamets conducono indagini sperimentali approfondite per applicare i saperi della micologia all’ecologia, all’agricoltura sostenibile, alla medicina e persino all’edilizia. Anche Peter Mcoy, considerato uno dei maggiori esponenti della micologia radicale, è tra i protagonisti del film, esprimendo chiaramente i suoi ideali post-umanisti:  parla per conto dei funghi e  promuove un’idea di uomo-ecosistema (colonie di funghi proliferano anche all’interno e all’esterno del nostro stesso corpo) che si affaccia su un misterioso abisso.

Nel film si incontrano anche monaci zen, psichiatri, micologhe e moderne streghe o erbarie, profonde conoscitrici del mondo vegetale. Ma soprattutto si incontra il popolo-funghi, che dal micelio al frutto la fanno da protagonista assoluti. Si apprendono così gli affascinanti misteri del sottosuolo, composto da segrete alleanze fra minerali, micelio e vegetali; l’evidenza per cui sono i funghi a permettere alle piante di prolificare, dando inizio a un nuovo ecosistema e scambiandosi informazioni; e come grazie ai funghi la materia viene decomposta per tornare potenza attiva, a conferma del fatto che proprio un fungo è l’essere vivente più grande e antico sulla terra. Nè manca lo spazio per sottolineare il potenziale di certi funghi “magici” di alterare la coscienza, tanto da essere considerato un valido alleato anche per il direttore di un monastero zen.

Il documentario punta decisamente a “far parlare” i funghi, da cui la scelta di non accompagnare i protagonisti umani con le didascalie proprie di un documentario divulgativo. Una scelta stilistica dalle tinte psichedeliche e post-umane, che intende quindi decostruire ogni forma di arrogante antropocentrismo. È grazie a questo spirito ecologico che Marion Neumann, insieme ad una rete multidisciplinare di psicologi, cineasti, artisti e psiconauti, intende fondare un centro di riferimento per l’arte psichedelica contemporanea.

Nel suo complesso il documentario abbraccia e rilancia l’espressione coerente della scena psichedelica attuale, dove la corrispondenza fra etica ed estetica ha un ruolo centrale. Lo condivide con Descending The Mountain, altra fresca opera cinematografica svizzera, con prossima distribuzione online, di cui si può intanto gustare la deliziosa colonna sonora. Delicata esplorazione al bivio tra gli effetti dei funghi psilocibinici e la natura della coscienza in senso lato, questo film propone una sintesi del tutto originale, integrando le esperienze del ricercatore Franz Vollenweider e del maestro Zen Vanja Palmers. I quali compaiono anche in questo  The Mushroom Speaks, riuscendo a trasmettere il senso dell’esperienza mistico-psilocibinica espandendosi oltre i frattali e le fantasie kashmir per arrivare al cuore della mente scientifica e dell’occhio contemplatore (conquistandosi ampie lodi dalla comunità buddhista).

Che parlino o meno, l’universo fungino sembra dunque ispirare innovativi percorsi che integrano arte, letteratura, ricerca scientifica e spirituale. Un caleidoscopio che trova spazio anche in Italia, come rivela fra l’altro il primo numero della giovane rivista Axolotl (“Micelio”) o nel magazine indipendente siamomine, in cui viene presentata l’analogia fra la rete micorrizia ed il web. E, quel che più conta, quest’articolata rete di produzioni cultural-artistiche ci aiuta a riconoscere e stimolare nuove comprensioni dell’universo vivente, grazie anche alle rivelazioni di questi validi alleati.