“Ovulo malefico, un fungo che nel nostro immaginario è penetrato profondamente per mezzo delle fiabe, e che – a causa delle stesse fiabe e di varie leggende popolari è considerato altamente velenoso – si appresta oggi a diventare oggetto di studio in virtù delle sue proprietà psicoattive, che stanno autorizzando due ricercatori ad avviare degli approfondimenti scientifici per valutarne i possibili impieghi terapeutici, tra cui spiccano le potenzialità antidepressive e quelle di coadiuvante per combattere le dipendenze.” Apre così un ampio articolo firmato da Federico di Vita su Esquire Italia che analizza in dettaglio le potenzialità nascoste dell’Amanita muscaria.
E il bello è che per una volta trattasi di una ricerca scientifica di stampo tutto italiano, dovuta a Gianluca Toro, chimico specializzato nel campo ambientale, e Alessandro Novazio, coordinatore della nostra rete Psy*Co*Re. I quali rispondono a una serie di domande onde puntualizzare la situazione: “Considerando l’antico uso di questo fungo e quanto riportato in letteratura, l’Amanita muscaria mostra punti di contatto con i più noti funghi psicoattivi del genere Psilocybe, oggi al centro di diversi studi e dell’attenzione mediatica internazionale.”
Fra l’altro, si chiarisce una volta per tutte una certa mitologia ai danni di questo esemplare:
L’Amanita muscaria può essere considerata un fungo psicoattivo, ovvero in generale con azione sui processi mentali, che può mostrare anche effetti psichedelici oltre che più genericamente inebrianti. Gli psichedelici inducono effetti quali intensificazione delle percezioni sensoriali, modificazione della percezione di spazio e tempo, percezione di spazi multidimensionali, illusioni, stati oniroidi e visionari, allucinazioni, modificazione della percezione del proprio corpo e dell’Io, maggiore tendenza all’associazione di idee e al pensiero analogico, stimolazione linguistica e semantica e stati emotivi, introspettivi, meditativi, intuitivi, rivelatori, creativi ed estatici.
Da notare inoltre l’attuale apertura a livello legale che offre appigli pro-positivi per la ricerca scientifica:
Perché non è vietata la ricerca in Italia su questo fungo, a differenza di altri?
“Non è vietata la ricerca perché non è vietata la sostanza. Piuttosto bisognerebbe domandarsi perché nessuno finora ha pensato che potesse essere oggetto di ricerca. È una domanda che ci siamo posti ma non ha una risposta precisa. Forse si tratta di una ‘svista’ causata da un pregiudizio di fondo. Popolarmente l’Amanita muscaria è chiamata ‘ovulo malefico’ e si dice che sia addirittura “mortale” quando invece il Mistero della Salute nella sua guida alle intossicazioni da funghi lo inserisce tra quelli a basso rischio di mortalità. La cattiva fama poi aiuta a mantenerlo legale e permette oggi di intraprendere liberamente una ricerca clinica senza i limiti che opprimono altre ricerche, come quella con i funghi psilocibinici”.
Senza dimenticare infine le proposte sonore innescate dal fly agaric, in una diretta radio di qualche giorno fa intitolata Veleno-Amanita Muscaria.
E pur si muove! Scomodare Galileo è forse eccessivo ma, come evidenziato nel corso degli
“Solitudine, incertezza e angoscia dovuti alla pandemia possono intensificare una crisi mentale già acuta, e in Usa si registra un +20% nelle ricette per ansiolitici e antidepressivi durante la quarantena. Nel Regno Unito la domanda per questi medicinali minaccia di superare l’offerta, dopo aver già registrato oltre il doppio di prescrizioni mediche nell’ultimo decennio”.
Nel novembre 2014 si è tenuta, in maniera del tutto privata nel cuore di Torino, una seduta di Psiconautica, Ossigeno e Biosonologia. “I partecipanti sono una trentina, per lo più tra i 25 e 35 anni, attirati dall’evento per i più disparati motivi: noisers attratti dall’aspetto sonoro della serata, appassionati di psichedelia e di pratiche pseudo-scientifiche, sperimentatori di sorta, dilettanti e professionisti di arti contemporanee, e, in generale, appassionati di tecniche, legali e non, per uscire dagli stati di coscienza ordinari. In una parola: psiconauti.” Questa descrizione è ripresa da un resoconto diretto dell’evento, apparso all’epoca sulla
La rapida confluenza del